“Alice”, una tredicenne in fuga da Pinochet
TORINO Un testo del 2008, inedito in Italia, che, da domani a domenica, porterà il tema della migrazione al Teatro Bellarte. In prima nazionale, il sipario si alzerà su “Alice, per adesso” del francese Sylvain Levey, vincitore nel 2015 del “Prix de La Belle Saison”, tradotto e diretto da Valentina Aicardi e rappresentato dalla compagnia Tedacà.
Lo spettacolo racconta la storia di una ragazzina di 13 anni che, insieme alla sua famiglia, ha dovuto lasciare il Cile della dittatura di Pinochet e adesso vaga da città in città, sballottata dalle partenze di un padre con lavori stagionali.
Nonostante questa instabilità, Alice divora la sua vita intensamente, innamorandosi dei particolari e affrontando ogni addio come fosse una nuova partenza.
Il pubblico conoscerà però la sua storia non solo attraverso il suo racconto, ma anche grazie alla voce di 14 personaggi, interpretati da soli 3 attori, in una messinscena che mescolerà monologo, poesia, dialogo e canto polifonico.
Questa moltitudine è l’emblema della fragilità delle relazioni interpersonali di Alice, in costante cambiamento, proprio come la scenografia dello spettacolo composta da una struttura flessibile, componibile e scomponibile, simbolo dell’instabilità di una vita senza radici.
Dopo la recita di domenica, l’autore Sylvain Levey sarà al Bellarte per una cena-incontro con gli spettatori (Info: tedaca.it).
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