Ma quale prevenzione, è solo la Grande Sfortuna
Arriva l’autunno e piove. Chi se lo aspettava. Tanti comuni, che non hanno la sfera di cristallo, non hanno sturato le caditoie o eseguito la manutenzione di gronde. Qualcuno dice che avrebbero dovuto almeno impedire che si costruisse in fiumare e aree franose. Ma perché avrebbero dovuto farlo, inimicandosi elettori? Se qualche volta le fiumare diventano torrenti e il terreno frana, si tratta solo di sfortuna di cui non ha colpa nessuno. La Sfortuna, ecco il vero male dell’Italia.
Prendiamo Arcelor Mittal: se un governo dice “Ti garantisco che non sarai imputabile per i danni alla salute e all’ambiente che hanno causato i proprietari precedenti” e un altro governo ci ripensa, perché dare a quest’ultimo la colpa della fuga della multinazionale, che lascia sul terreno 10.500 posti di lavoro, qualche miliardata di Pil e danni enormi agli impianti, e minaccia di far chiudere centinaia di industrie italiane che l’acciaio prodotto “sotto casa” rendeva competitive? Chi poteva immaginare che una mancanza di parola scatenasse un tale putiferio?
E poi c’è il Mose: chi avrebbe mai detto, dai, che un giorno sarebbe servito sul serio? Ma se nei sedici anni da quando l’opera è stata iniziata nessuno ne ha sentito la necessità, perché mai i politici che si sono succeduti avrebbero dovuto pensare che forse non serviva solo a spendere allegramente soldi pubblici? Poverini, ce la prendiamo con loro per qualsiasi cosa. Vuoi vedere che quando, visto che la popolazione invecchia e la vita si allunga, non si verseranno più abbastanza contributi per pagare le pensioni, qualcuno dirà “Perché i politici non ci hanno pensato prima?”. E scommettiamo che quando i nostri nipoti si ritroveranno con l’acqua alta non solo a Venezia, ma anche in piazza San Pietro a causa dello scioglimento dei ghiacci, diremo che “Chi ci governava avrebbe dovuto pensarci in tempo”?
Certe cose accadono, cari miei, solo per una imprevedibile, enorme, immensa Sfiga.
CARLO BARBIERI
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