Piccoli artisti crescono nel musical di Mitzi Amoroso
MILANO – La cosa funziona così. Un gruppo di bambini dai 7 ai 10 anni studia mesi e mesi. Un giorno alla settimana. Imparano a cantare, incidono i pezzi. Alla fine, vanno in scena con lo spettacolo. E che spettacolo. Un vero musical, dove loro, piccoli-grandi artisti, cantano e recitano raggiungendo alti livelli, «perché è vero che non abbiamo grandi pretese, ma tutto è tranne che una recita scolastica». A garantirlo, a Metro, è l’artefice, la regista di tutto: la grande Mitzi Amoroso, 84 anni, un passato da cantautrice e da fondatrice delle “Mele verdi”, il gruppo canoro infantile che con Roberto Vecchioni realizzò la sigla di Barbapapà.
Mitzi Amoroso e la sua “impresa”
Da qualche anno in qua, la signora Mitzi si è resa protagonista di una splendida iniziativa, capace di coinvolgere un pubblico festosissimo. Per il secondo weekend di fila (restano sabato e domenica prossimi alle 16, tel. 3480186418), al teatro Wagner, ha fatto il tutto esaurito con “Chi ha paura della paura?”, un musical ispirato a Cenerentola di cui lei stessa ha scritto la sceneggiatura e Paolo Peroni la musica. «I bambini sono di una bravura emozionante», racconta, «respirano l’odore del palcoscenico, imparano a non avere paura. Cantano in playback, ma sono proprio loro, nulla è artefatto. Cantare dal vivo sarebbe possibile solo se uno sponsor ci aiutasse perché le attrezzature sono costosissime». Fondamentale la finalità benefica. Mitzi ha sofferto di depressione, è sensibile «a chi sta peggio di me: fare beneficenza è, per me, pagare una tassa alla vita per aver avuto tre figli e cinque nipotini sani e splendidi». Tutto il racavato, «tutto», sottolinea, va ai malati psichici de I Sempre Vivi Onlus. Anche per loro la signora scrive, «canzoni e copioni divertenti, come “Cappuccetto rosso 30 anni dopo”, con un lupo cattivo sdentato e la nonna di Cappuccetto Rosso centenaria in discoteca…Non si fa del bene solo dando l’elemosina. Ma, anche, facendo teatro».
SERGIO RIZZA
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