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7:00 am, 13 Novembre 19 calendario

La blockchain per tracciare l’olio di oliva

Di: Redazione Metronews
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Questa è la storia di un modo di fare impresa plurale e certificato. Perché la filiera tracciata, quando c’è di mezzo la qualità, è un valore inestimabile per il produttore e per il consumatore. Così nasce Certified Origins, realtà che aggrega oltre duecento frantoi tra Toscana, Puglia e Sicilia. «Siamo orgogliosi di produrre cibi sani e con un sapore eccellente e un’autenticità verificata. Coltiviamo e forniamo gli alimenti più freschi in tutto il mondo. E soprattutto abbiamo tutte le certificazioni per supportarlo», racconta Andrea Biagianti, 41enne nato a Grosseto, studi di informatica nel percorso di formazione e oggi CIO in Certified Origins, azienda commerciale che si occupa di esportazione di olio di oliva di alta qualità nel mondo. La società conta una quarantina di collaboratori: nel team data scientist, agronomi, ingegneri. In fondo professionisti ibridi attenti alla terra e esperti di tecnologie. «Oggi commercializziamo l’olio grazie ad un progetto attento e scrupoloso di tracciabilità. Ci occupiamo di diversi tipi di olio di estrema qualità», precisa Biagianti. Tra questi c’è il Bellucci, un brand che nasce per il mercato americano.
Con il colosso Oracle, multinazionale informatica nata in Silicon Valley e oggi presente in tutto il mondo, Certified Origins ha sviluppato un sistema di tecnologia blockchain sulla filiera dell’olio di oliva. In questo modo tutti gli attori coinvolti nei vari processi, dalla produzione all’acquisto, possono condividere i dati, leggerli, monitorarli. «Lavoriamo da tanto tempo sul tracking e abbiamo trasportato queste nostre esperienze sulla blockchain. Abbiamo impostato il lavoro con un flusso operativo che coinvolge anche il cliente finale che commissiona un ordine e che con questa azione determina una serie di ulteriori azioni: si va dal monitoraggio della produzione alla gestione del packaging del prodotto fino alla logistica e quindi al trasporto», precisa Biagianti. Una filiera controllata, certificata, sostenibile. Anche da questa lettura hi-tech della terra passa il futuro dell’agricoltura.
 
 
 

13 Novembre 2019
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