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8:55 pm, 4 Novembre 19 calendario

Plastic tax, si tratta «Niente intenti punitivi»

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il premier Conte ha annunciato che intende incontrare le aziende del settore della plastica e gli esperti della materia «per un confronto volto a rendere ancora più efficaci e sostenibili le misure, riducendo eventualmente l’impatto». Conte ha respinto ogni intento «punitivo» e non ci sta a far passare la manovra come quella «delle tasse». «La realtà è che è fortemente redistributiva e dà soldi ai cittadini e alle imprese – hanno sottolineato fonti di Palazzo Chigi – non può essere raccontata come una “manovra delle tasse” solo per la presenza di alcune specifiche e limitate misure volte a tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini e che danno un indirizzo green al Paese». Intanto oggi si aprirà ufficialmente la sessione di bilancio a Palazzo Madama e all’inizio della prossima settimana il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, potrebbe essere ascoltato nelle commissioni congiunte.
Rischio aumenti materia prima
«Se questa manovra non cambia, sugar tax, plastic tax, fanno strage di decine di migliaia di posti di lavoro. Stanno mettendo a rischio il Paese», ha rincarato il leader leghista Matteo Salvini. La plastic tax «determinerebbe un incremento del 110% del costo della materia prima. Se questa è un’imposta passante, le aziende dovranno comunque mettere mano ai propri portafogli e anticiparla», ha sottolineato il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. «Dopo tanti anni in cui si è parlato dell’effetto della plastica nei mari, l’Italia ha deciso di cominciare una conversione veloce del sistema produttivo – ha risposto Luigi Di Maio – oggi il dibattito è se farla partire o se fa perdere voti o no. Io dico soltanto che i politici guardano alle prossime elezioni, gli statisti alle prossime generazioni». Sulla manovra arriva la polemica del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti: «Forse è normale che una legge di Bilancio evolva continuamente – ha detto – ciò che è meno normale, però, è che un ministro venga a scoprire dal web dell’esistenza di norme che riguardano il suo settore, senza che sia stato neppure coinvolto».
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4 Novembre 2019
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