Manuel Bortuzzo: «Potrei tornare a camminare»

ROMA «Una notizia pazzesca, come tutto quello che ho fatto in questi nove mesi e ho sempre voluto tenere per me». È un garista nato Manuel Bortuzzo, la giovane promessa del nuoto vittima lo scorso 3 febbraio di una sparatoria a Roma mentre si trovava davanti a una tabaccheria con la fidanzata. Un colpo di pistola che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Sono vivo per «12 millimetri», racconta Manuel dopo 9 mesi il ragazzo, negli studi di “Che tempo che fa”. Dove annuncia che la lesione midollare non è completa. Insomma, potrebbe tornare a camminare.
Uno spiraglio di speranza
Bortuzzo racconta la sua storia nel libro autobiografico che ha intitolato “Rinascere, l’anno in cui ho ricominciato a vivere”, da oggi in libreria con Rizzoli. Dal giorno della sparatoria Manuel non si è mai arreso e ha sempre coltivato l’idea che un giorno sarebbe tornato a camminare. Manuel spiega che la lesione midollare provocata da un colpo di pistola non era completa, come inizialmente diagnosticato. Ad aprire le porte alla speranza ci sarebbe un filamento midollare rimasto intatto. «L’ho tenuto per me, mi sono dato dieci anni», racconta Manuel. «Quando non si parla di cose mediche è sempre meglio andarci con calma», racconta spiegando le motivazioni del suo silenzio. «Ma in questo libro ho annotato tutti i miei progressi. Mi ero dato 10 anni per tornare a camminare. Se ce la posso fare? Questo è quello che sto facendo, niente di più niente di meno».
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