Bellè&Battiston: «Noi no, non volevamo fare le rockstar»
ROMA Inutile girarci intorno. Nessuno dei due voleva fare la rockstar. Lei, Valentina Bellè, voleva capire se stessa «entrando in diverse umanità». Lui, Giuseppe Battiston ha cominiciato col teatro «perchè il resto non mi dava soddifazione».
Domani sera, in prime time, su RaiDue debutta “Volevo fare la rockstar” in cui la Bellè è Olivia, una mamma 27enne a dir poco “particolare”, e Battiston veste i panni di Francesco, padre di famiglia extralarge.
Cosa c’è di voi nei personaggi che interpretate?
Bellè – «Tante cose a cominciare dalla lingua “nordica”. Finalmente ho potuto usare il mio accento e un universo di espressioni tipiche della mia lingua».
Battiston – «Francesco non mi somiglia. Ha un carattere strano, fumantino e contraddittorio: forse decisamente umano con le sue debolezze. Non è un eroe ma un povero diavolo».
Cosa invidiate invece a Olivia e a Francesco?
Bellè – «Il coraggio e la forza. È una macchina da guerra».
Battiston – «Adorerei avere le sue capacità nel guidare la moto».
Signora Bellè, a lei cosa la ferma?
«Un po’ di paura a volte. Olivia ha avuto meno tempo di me, è più giovane e la sua ingenuità l’aiuta molto. È arrivata a un certo punto della sua vita in cui si pone domande che avrebbe dovuto farsi tempo prima, non dopo essere stata madre».
Battiston domani lei debutta contemporaneamente in teatro e in tv. Dove si “muove” meglio?
«Sono diverse modalità di incontro col pubblico ma l’attore utilizza sempre il corpo come strumento. Il teatro è il luogo della libertà creativa non legato a necessità naturalistiche e realistiche, è il luogo dove è possibile creare e costruire a 360 gradi facendo fare agli spettatori viaggi molto interessanti. La tv ha un linguaggio diverso. Questa è la mia prima volta con la lunga serialità ed è stato interessante accompagnare lo sviluppo del personaggio in un tempo più lungo».
PATRIZIA PERTUSO
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