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2:59 pm, 19 Ottobre 19 calendario

Tensione nella maggioranza Il Governo già in fibrillazione

Di: Redazione Metronews
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“Io non so dare una spiegazione: questo atteggiamento rischia di non raccontare una manovra che è tutt’altro che scontata. Poteva essere una stangata e invece è stata neutralizzata l’Iva, ci sono misure sociali, la riduzione del cuneo fiscale, una serie di cose che vengono coperte da polemiche”. Lo ha detto il vicesegretario Pd, Andrea Orlando, a L’Intervista, su SkyTg24. “Agli alleati chiediamo di dirci se non vogliono più tentare questa scommessa. Se qualche elemento di fiducia è venuto meno, forse è meglio che si dica”, ha aggiunto rispondendo a Maria Latella.
Tasse.  L’offensiva contro il Pd è partita dalla Leopolda: il partito ‘delle tasse e delle tessere’. Ma dal Pd la risposta è secca, dura e materializza lo spettro del voto: se Renzi e il suo partito deve “distruggere per esistere, il viaggio del Titanic è appena cominciato”.     Ad aprire il fuoco, politicamente parlando, è l’ex premier dal palco, infilando in mezzo al programma dei lavori ella seconda giornata di lavori, quella dedicata alla presentazione del simbolo e all’apertura delle iscrizioni, un affondo: “Le iscrizioni a Italia Viva saranno solo online, mai più signori delle tessere, ciao ciao correnti”. Il Partito democratico non è citato, naturalmente, ma è a chiaro a tutti che il messaggio è diretto ai dem e la platea si scalda, contagiata dal fervore iconoclasta del fondatore.     “Italia Viva sarà il primo partito de-correntizzato”, tuona Renzi con un riferimento che sembra diretto a chi, prima della scissione, parlava della necessità di un Pd “de-renzizzato”. Ma l’attacco più duro arriva dalla capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi, di casa alla Leopolda come e forse più di Matteo Renzi. “Il Partito democratico sta diventando sempre di più il partito delle tasse. Noi non lo siamo”, dice. Il riferimento è al braccio di ferro avviato dai renziani su Quota 100 e, da oggi, anche su altri punti della manovra come la sugar tax sulla quale Renzi e compagni annunciano emendamenti in Parlamento.
Conte. Il braccio di ferro che coinvolge direttamente il premier Giuseppe Conte, impegnato su due diversi tavoli: quello di Quota 100 contro Renzi e quello del regime forfettario sulle partite Iva, in cui Conte se la vede direttamente con Luigi Di Maio. Sul cambiamento del regime forfettario delle partite Iva e il No alla sugar tax, inoltre, Renzi e Di Maio sembrano marciare appaiati. Di fronte a questo scenario non c’è una remota possibilità che l’esecutivo possa indebolirsi? Niente affatto rispondono quasi in coro dalla Leopolda. Anzi: “E’ normale, quando si lavora insieme in maggioranza, fare delle proposte e chiedere insieme di cambiare parti di provvedimenti. Credo faccia parte del dibattito in Parlamento”. Un asse, quello tra Italia Viva e Movimento 5 Stelle, che si rafforza con il sostegno dei renziani alla richiesta dei pentastellati di un vertice di maggioranza da tenere prima del Consiglio dei ministri di lunedì.     
M5S.  “Il regime forfettario non si tocca. Con questa manovra dobbiamo andare a perseguire i grandi evasori, i miliardari con sede nei paradisi fiscali, non chi si spacca la schiena per arrivare a fine mese”, scrive con un tweet il Movimento 5 Stelle.
Confindustria. Gli imprenditori strigliano il governo: basta litigare sui media, piuttosto fare sintesi all’interno e operare. Al 34esimo Convegno di Capri dei Giovani di Confindustria, Vincenzo Boccia, avverte la politica: “Preferiremmo che questo governo, anziché dibattere a mezzo stampa, dibattesse al suo interno e definisse una linea comune di direzione per il paese, perché questo non aiuta la serenità del mondo dell’economia”. “Le fibrillazioni sul governo non aiutano – insiste il presidente di Confindustria – a maggio di quest’anno avevamo chiesto di superare quello che avevamo chiamato il presentismo o la tattica e la continua sensazione di essere sempre in campagna elettorale”.   Boccia torna a chiedere un’azione anticiclica, partendo dall’attuazione delle opere per le quali le risorse sono già stanziate e insiste sulla necessità di un’azione a livello europeo. Sulla manovra approvata salvo intese dal Cdm, gli imprenditori criticano plastic e sugar tax, misure che possono avere effetti rilevanti in termini di occupazione e dimostrano “cecità”, perché invece di penalizzare comportamenti penalizzano prodotti.

19 Ottobre 2019
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