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8:58 pm, 13 Ottobre 19 calendario

Manovra alla stretta per il vaglio della Ue

Di: Redazione Metronews
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ROMA Si prospetta una settimana impegnativa sul fronte economico. È countdown per la manovra da circa 30 miliardi che oggi dovrebbe approdare all’esame del Cdm, anche se il governo è ancora impegnato a trovare le risorse per finanziare gli interventi cardine, a partire dal taglio del cuneo fiscale per cui sono stati stanziati 2,5 miliardi nel 2020 e 5 a regime. Ieri notte si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi per definire gli ultimi dettagli con il premier Conte.
Il “Bonus vacanza”
Secondo le ultime indiscrezioni, il Documento programmatico di bilancio (l’ossatura della manovra) che sarebbe dovuto approdare oggi in Consiglio dei ministri potrebbe slittare a domani, ultimo giorno utile per trasmettere alla Commissione Europea e all’Eurogruppo il Dpb. Nelle anticipazioni circolate nei giorni scorsi il governo sta pensando di rimodulare il taglio del cuneo fiscale, trasformandolo in un “bonus vacanza”: 240 euro (nel 2020) da erogare a luglio per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito compreso tra gli 8 e i 26 mila euro, ovvero gli stessi beneficiari degli 80 euro. Ma in generale le risorse vengono ritenute del tutto insufficienti dai sindacati. E Italia viva, con il capogruppo alla Camera Luigi Marattin, pone un diktat alla maggioranza chiedendo «l’abolizione totale di quota 100». Intanto il leader del M5S, Luigi Di Maio, apre un nuovo fronte rilanciando la riforma del titolo V della Costituzione per riordinare gli enti locali.
Il nodo Alitalia
E viene al pettine il nodo Alitalia: domani scade il termine per la presentazione dell’offerta vincolante. Non si esclude una nuova proroga, anche se il governo ha smentito tale ipotesi. Di tempo ne serve ancora per sciogliere i principali incastri che sono sempre gli stessi. Fs e Atlantia (che riunirà il suo cda proprio domani) vorrebbero da Delta un maggiore impegno azionario (più degli attuali 100 milioni di euro per il 10%) e un ruolo di primo piano per Alitalia nella prossima joint venture. Ma c’è in primis la questione occupazionale (si parla di 2.000-2.500 esuberi) e la liquidità del vettore che sembra ormai arrivata agli sgoccioli. Infine venerdì scattano i nuovi dazi che gli Usa imporranno sui prodotti europei per un valore di 7,5 miliardi di euro. Le diplomazie sono al lavoro per disinnescarli.
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13 Ottobre 2019
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