Levante: «Canto contro violenza, razzismo e omofobia»
MILANO Il titolo è un neologismo, “Magmamemoria”, che ben riassume il concept del nuovo cd di Levante, fra ricordi e nostalgia. «Ma senza tristezza, perché lo spirito è positivo», precisa l’artista che oggi presenterà l’album al Mondadori Duomo di Milano (domani sarà alla Feltrinelli piazza C.L.N. di Torino e l’8 alla Discoteca Laziale di Roma).
Levante, cos’è questa “magmamemoria”?
«Un viaggio nel tempo fra passato, presente e futuro in 13 canzoni, con storie d’amore e attualità. Un disco denso, stratificato, da scoprire giorno dopo giorno».
Il singolo “Andrà tutto bene” ha molti spunti sociali.
«Parla della nostra collettività senza memoria, che permette una politica estrema, linguaggio violento, razzismo e omofobia. Io non ci sto».
Anche “Bravi tutti voi” non le manda a dire.
«Ma è più personale. Si riferisce ai tanti presuntuosi e finti guru che ti giudicano senza criterio. Se ne incontrano spesso, purtroppo».
Ci sono tante canzoni d’amore, ma un po’ malinconiche…
«In genere scrivo a storia finita, e si vede. Racconto di rancore, tradimenti, problemi. Perché stare insieme non è facile, bisogna allenarsi all’amore».
Che ci dice di “Lo stretto necessario?”
«È una dichiarazione d’amore e nostalgia per la mia Sicilia. In duetto con Carmen Consoli».
Il 23 novembre canterà per la prima volta al Forum d’Assago: un punto d’arrivo?
«Preferirei di partenza. Milano è la città della musica e sto lavorando a qualcosa di speciale. Uno spettacolo con tanti ospiti, non solo musicale. Sarà una sorpresa».
DIEGO PERUGINI
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