«Farai la fine di Sana» minacce alle figlie
Minacciavano e picchiavano le quattro figlie perché troppo “occidentalizzate”, e in particolare la maggiore che non voleva accettare il matrimonio combinato con un connazionale in Pakistan. In seguito a una richiesta di cure all’ospedale, la Polizia, coordinata dalla Procura di Brescia, ha imposto ai genitori e al fratello il divieto di avvicinamento alle vittime e ai genitori è stata sospesa la responsabilità genitoriale. Nelle ultime settimane, dopo le ennesime percosse, le sorelle erano finite al pronto soccorso, dove, grazie anche all’aiuto degli addetti alla rete antiviolenza, avevano raccontato il loro dramma familiare. Dopo aver portato le ragazze in una struttura protetta, le indagini hanno permesso di ricostruire le continue violenze subite nel tempo dalle vittime. A deciderle a raccontare la loro drammatica situazione sono state le minacce alla maggiore – per la quale era statp combinato un matrimonio in Pakistan che lei rifiutava – di farle fare la fine di Sana Cheema, la giovane pakistana che viveva a Brescia uccisa in Pakistan nel 2018, secondo gli inquirenti italiani proprio perché aveva rifiutato un matrimonio combinato, anche se padre e fratello sono stati assolti dal tribunale locale.
In questo caso invece sono scattati in tempo i provvedimenti cautelari a carico di tutti gli indagati (padre, madre e fratello), accusati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e induzione al matrimonio (reato introdotto di recente dalla legge “codice rosse”).
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