Sala: «Vado avanti» e attacca i 5 stelle
Lo scoramento iniziale sembra superato, grazie anche alla solidarietà ricevuta da molti cittadini. Il sindaco Giuseppe Sala in aula a parlare dopo la condanna a 6 mesi convertita in pena pecuniaria di 45mila euro per la retrodatazione di due verbali per la piastra di Expo, quando era ad, alza i toni solo con i pentasellati: «Al M5s, che chiede le mie dimissioni, dico che andrò avanti con più determinazione di settimana scorsa perché credo, anzi sono convinto, di rappresentare ciò che Milano è capace e vuole. Io attualmente ho una condanna sulla testa, ma almeno sono stato capace di fare un’impresa a cui anche il tribunale riconosce un alto valore morale e sociale. Voi un’impresa del genere non riuscireste non dico a realizzarla ma nemmeno a immaginarla. E poi, permettetemi, rispettate almeno la forma. Se auspicate che venga cacciato dal Pd vi esponete al ridicolo, aspettate che almeno prenda la tessera del Pd». Per il resto Sala ha ribadito cose già dette, ossia di non ricordare nemmeno quei documenti tra le centinaia firmati e di trovare strano di essere l’unico condannato senza che mai sia stata prodotta una prova (sms, mail, intercettazione) della sua consapevolezza dell’illecito. Alle richieste dell’opposizione di rinunciare alla prescrizione, che scatterà a novembre Sala ha detto che prima leggerà le motivazioni della sentenza.
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