CARLO BARBIERI
5:27 am, 29 Maggio 19 calendario

Quel virus “proerotico” dei nonnetti siciliani

Di: Redazione Metronews
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A Piazza Armerina (Sicilia) un anziano ha subito una estorsione da parte di un pregiudicato per avere fatto sesso con la badante di 45 anni che lui stesso gli aveva presentato.  Alla donna è stata confermata la pena di tre anni e quattro mesi. A Castelvetrano (sempre in Sicilia) un uomo di 91 anni è stato definitivamente condannato a un anno di reclusione e 15.000 euro di risarcimento per molestie sessuali alla badante rumena di sua moglie, di quarant’anni più giovane. Gli ultimi tentativi, prima che la donna denunciasse lo stalking, risalgono al 2014, quando l’irrequieto nonnino aveva “solo” 86 anni.
Reati odiosi, ovvio. Sui quali bisogna fare però una riflessione scientifica. 
Che i siciliani fossero focosi, si sapeva da un pezzo. Ma che il fuoco durasse così a lungo, no. E allora, in un mondo in cui – a detta di tante donne, io mi limito a riferire – il maschio medio nazionale sembra rammollito e distratto, non sarebbe il caso di cercare di capire cosa ha di speciale quest’isola? Saranno le arance? Le esalazioni dell’Etna? Le cassate e i cannoli? Le arancine e gli arancini? O forse le tante dominazioni succedutesi nel corso dei secoli – fenici, greci, romani, ostrogoti e vandali, bizantini e arabi, francesi catalani e spagnoli, austriaci e savoiardi, borboni e… piemontesi – hanno creato un arrapante Dna? O si tratta di un virus, come dire, proerotico? 
Qualcosa mi dice che se si indagasse seriamente potremmo tirarne fuori qualcosa di grande. Magari, chi lo sa, un vaccino erotizzante. Sono sicuro che orde di donne andrebbero in piazza inalberando cartelli “Sì Vax”. 
Una sola cosa, da siciliano, raccomanderei: qualunque cosa ne saltasse fuori – un vaccino Erosvax, un’Arancia Erosella, un’acqua minerale Aquasex, una limonata LimoniAmo, dolcetti alle mandorle Celodur – non facciamoli produrre e commercializzare da una partecipata regionale, tipo “Sicilsesso”, perché l’iniziativa rischierebbe di andare in perdita. 
CARLO BARBIERI

29 Maggio 2019
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