Monterotondo La solidarietà a Deborah
ROMA Deborah ora è agli arresti domiciliari. Domenica all’alba, fuori dall’abitazione popolare in via Aldo Moro aveva colpito suo padre, Lorenzo Sciacquaroni, per difendere la madre dalla furia dell’uomo. In casa c’era anche la nonna, ormai cieca, che non si sarebbe accorta di nulla. Ieri si è svolta l’autopsia sul cadavere del 41 enne, ex pugile con un passato di violenze nei confronti della famiglia, e una vita segnata dall’abuso di alcool. Sarebbe morto per un pugno sferrato dalla figlia, e non per la coltellata ricevuta dalla ragazza. La procura di Tivoli potrebbe indagare Deborah, 19 anni, per eccesso colposo di legittima difesa, e non per omicidio.
Intanto il paese si è stretto intorno alla ragazza, studentessa modello, appassionata di pugilato (come il padre), ed estremamente riservata. «Abbiamo uno sportello di ascolto per fornire supporto ai nostri alunni. Deborah non ha mai mostrato cedimenti. La sua rettitudine, così come il suo percorso scolastico non hanno mai evidenziato disagi, almeno leggibili esteriormente», ha spiegato Giuliana Vazza, preside dell’istituto superiore Frammartino, frequentato dalla 19enne. Ma Tonino Lupi, sindaco di Monterotondo, ha commentato:«Ce lo aspettavamo. Lorenzo Sciacquaroni era seguito dai servizi sociali e dalla rete del Comune che ha in carico i casi più difficili, ma era assolutamente difficile, recalcitrante a seguire i consigli dei tecnici e dei professionisti della Asl».
© RIPRODUZIONE RISERVATA