«Triste? È un disco-sfogo contro social, soldi e fake news»
MUSICA È un rapper atipico Samuel Heron. Già a partire dal “cognome d’arte”, che omaggia un’icona black Anni ‘70, Gil Scott-Heron. Il 28enne spezzino, emerso con pezzi come “lllegale” e molto seguito su social e YouTube, anche per la sua abilità come ballerino, pubblica oggi “Triste”, album che conferma il suo mix fra rap, trap, tropical, dancehall e altro ancora. Domenica alle 17 l’instore alla Mondadori Marghera di Milano, lunedì sarà a Torino e il 23 a Roma.
Samuel, perché è così… “Triste”?
«Un titolo per provocare. Mi conoscono tutti per il mio stile leggero e simpatico, così ho voluto mostrare il mio altro lato, più contorto e profondo. Ma, tranquilli, non è un disco cupo».
Si parte con una dichiarazione d’intenti: “Che palle”.
«È uno sfogo liberatorio. Contro social, soldi, fake news e quel che di negativo ci circonda. Ma con autoironia. Io sono uno che si lamenta spesso, ma cerco una soluzione».
“Londra” è più romantica. Con un duetto a sorpresa.
«C’è la voce di Lodo di Lo Stato Sociale, siamo amici da tempo. Quando l’ho chiamato stava proprio a Londra dalla fidanzata, era destino. Mi piace il fatto che, nonostante l’esposizione mediatica, sia rimasto un tipo genuino».
E lei che rapper è?
«Libero e aperto verso ogni tipo di musica. Non seguo un movimento, creo la mia identità. Anche a livello di vita privata: frequento pochi rapper e ho passioni diverse. Per esempio, il buon whisky».
Futuro? Sogni?
«Un mio live come si deve, uno show all’americana, stile musical, come da noi ancora non s’è visto».
DIEGO PERUGINI
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