Tensione alle stelle tra Di Maio e Salvini
Tensione altissima sul Governo. Matteo Salvini “arrogante come Matteo Renzi quando gli chiedevano di far dimettere Maria Elena Boschi”, ora basta “non sentiamo la mancanza di uomini soli al comando”. Le nuove frecciate – copyright di Luigi Di Maio – avranno fatto infuriare l’alleato leghista forse meno dell’accostamento tra le inchieste in Lombardia e l’esplosione di una “nuova Tangentopoli” ma è probabile non siano state per nulla gradite dal capo della Lega. Quando mancano ancora sette giorni di campagna elettorale, la tensione tra M5s e Lega sale ogni giorno di più, così come aumenta l’intensità degli attacchi verbali in un schema di repliche ‘colpo su colpo’. Neanche Salvini, infatti, si era risparmiato poco prima: in diretta Facebook coi sostenitori, aveva metaforicamente ‘messo nell’angolo’ il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Non c’e’ premier che tenga: i trafficanti di esseri umani in Italia non arrivano più”, aveva scandito il ministro dell’Interno, parlando del caso della nave Sea Watch 3. Durissima nota in cui fonti di governo M5s definivano “l’attacco di Salvini” a Conte come “un maldestro tentativo di provare a spostare l’attenzione mediatica dalle continue notizie di rappresentanti della Lega coinvolti in casi di corruzione”. Nella nota si parlava di segni di “difficoltà, debolezza” e “schizofrenia politica”. E si suggeriva di governare con “senso di responsabilità” anzichè mossi da “opportunismo”. Ancora più dura la successiva replica a Salvini, in cui Di Maio ha evocato la dittatura di Benito Mussolini: “Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e in Italia non ne sentiamo certo la mancanza”.
Cdm. Il clima di tensione è tale che c’è ancora incertezza sul Consiglio dei ministri di lunedì. La riunione, annunciata nei giorni scorsi da diversi componenti di governo, non è ancora stata ufficialmente convocata ed è stato lo stesso Conte a dire che il Cdm “non e’ stato ancora fissato”. Nel pre Consiglio ‘bis’ che si è tenuto oggi, dopo quello di ieri, non si sono ancora sciolti tutti i nodi. C’è la possibilità che la riunione sia rinviata a tempi più miti, ovvero dopo il voto europeo di domenica 26.
Famiglia. “C’è una cosa su cui non transigo” e “non voglio discutere. Sono sugli aiuti alle famiglie”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio che su Facebook accusa: qualcuno sta provando a sabotare il decreto. Di Maio dà “l’ultimo avviso” e ribadisce che il M5s non farà passi indietro. “Posso passare sopra a tutto. Davvero sopra a tutto. Ci si può piccare per qualcosa e si può discutere. Possiamo essere in disaccordo su alcuni punti e si trova un punto di equilibrio. Funziona così quando si governa in due. Questo vale per l’Autonomia. Ci sediamo e ragioniamo. Vale per il salario minimo, che noi vogliamo fissare ad almeno 9 euro lordi l’ora. Ci sediamo e ragioniamo. Voglio dire, ci siamo persino seduti al tavolo quando bisognava allontanare Siri, indagato per corruzione. Il presidente Conte lo ha ascoltato per ore, poi ha preso una decisione”. “C’è una cosa però – afferma Di Maio – su cui non transigo. Una su cui non voglio discutere. Sono gli aiuti alle famiglie! In queste ore qualcuno sta provando a sabotare il decreto che abbiamo preparato insieme al Forum delle Famiglie solo per creare dei problemi al sottoscritto e al MoVimento 5 Stelle. Con la paura che possa passare per una nostra misura e quindi – nella ottusa e calcolatrice testa di qualcuno – come un nostro successo in vista delle europee, si sta facendo di tutto per rallentarlo”. “Io lo dico forte e chiaro: sulle famiglie si regge il futuro di questo governo. Mi prendo anche gli attacchi e gli insulti senza piagnucolare come fa qualcun altro – prosegue Di Maio – ma se qualcuno blocca un provvedimento che punta a stanziare un primo miliardo per le famiglie solo per il gusto di aggredire il MoVimento 5 Stelle no, non ci sto!”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA