Il Grande Fratello scartabella nel conto corrente
Caro contribuente, risparmi troppo. C’è qualcosa che non va. Firmato Agenzia delle Entrate. Il Fisco scartabellerà (da dopo le europee?) conti correnti e investimenti. E se un software, una formula matematica, segnalerà scostamenti (ancora è ignota la cifra), procederà a un accertamento. Uso e abuso. E’ paradossale, come, nell’era digitale, vi sia una spropositata invasione nella privacy. Controlli asfissianti e nevrotici. Ad esempio, l’Isee e le anagrafiche per le agevolazioni, movimentano informazioni su carta che passano di mano a impiegati dei vari uffici, con la discrezione garantita solo da un foglio firmato per prassi.
Zuckerberg, tenutario di piazze sociali, inneggia al privato. Google limiterà le spiate dei comportamenti degli internauti. L’Autorità della Privacy spinge per il no trippa dei dati. Salvo approvare lo scherzetto sopra. Le banche, alle quali affidiamo i risparmi, aprono le porte ad un algoritmo che ficca il naso in quello che acquistiamo, se diamo soldi ai figli, o a chicchessia. Ci hanno spiegato che questa violazione della sovranità del cittadino è per la buona causa di scovare il nero. Ci avevano detto che servivano le banche dati di Inps, Agenzia, e consorelle, che comunicavano tra loro. Mai fatto. Nel frattempo gli evasori sollazzano nei paradisi. Anche chez Europa.
Il fisco che funziona non può basarsi su contestazioni e contradditori. Con l’obbligo della persona di dimostrare di non essere nel torto. A beneficio di scartoffie, burocrazia e code. Perché la pec, posta certificata, è una boiata pazzesca. Ti obbligano a farla e non la usano. Un uso corretto della tecnologia per fermare il nero famigliare è l’introduzione obbligatoria della moneta elettronica. Il bancomat. Anche per fare pipì nei gabinetti della stazione. Altra cosa rispetto un grande fratello che scavalla sui conti. E toglie, di forza, i denari. Equitalia già lo fa in caso di pignoramento, senza autorizzazione del giudice. Per il principio della privatezza, i soldi, è meglio tenerli in casa?
MAURIZIO GUANDALINI
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