Maurizio Baruffaldi
5:46 am, 7 Maggio 19 calendario

Il coraggio di Antonio mi ha fatto emozionare

Di: Redazione Metronews
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Mi sono emozionato davanti al coraggio, alla dichiarazione spudorata e limpida di Antonio Piccirillo. Il coraggio è l’esatto contrario del piegarsi a una legge che disonora la tua identità, mentre blatera di onorare la famiglia. È l’esatto contrario del fingere di non vedere. L’esatto contrario della paura. E si dimostra quando si è soli. Quel ragazzo che sfilava a lato di uno striscione, con la testa chiara e riccia, ha detto cose che sembrano semplici ma sono esplosive, in questa Italia aggrappata al cortiletto di casa, dedita a schermaglie verbali che ricamano e apprezzano lo stile mafioso. E ancora di più suonano potenti le parole di Antonio dopo aver dovuto digerire quelle del padre che invita il figlio a buttare il cellulare, saputo che c’era stato uno stupro, e il suo piccolino era coinvolto. La famiglia non è prima di tutto: prima di tutto c’è l’uomo. Antonio dice: rinnego la mia famiglia. La ama, questo è fondamentale, ma è un amore che non può tramutare in stima.  Le persone che l’hanno cresciuto gli hanno procurato solo ansia, paure e preoccupazioni: niente di più. La camorra fa schifo, sentenzia, con quella decisione vibrante, che deve soffocare un’emozione aspra, il pensiero del dopo, del tutto ciò che lo aspetta. “I soldi, tutte queste stronzate che raccontano, non è vero: ci hanno lasciato solo il pregiudizio”. Ma vattinne, i soldi! Lui deve riprendersi la sua vita e liberarsi dal pregiudizio di essere il figlio di un camorrista. Figlio di. E lo sappiamo che non mancherà la schiera dei soliti che vomiteranno bile anche su questo atto estremo e bellissimo. Ma sappiamo anche che il coraggio offende chi non ce l’ha. 
MAURIZIO BARUFFALDI

7 Maggio 2019
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