Governo, nuovo duello Tensione totale

«Gli amici dell’M5s pesino le parole – avvisa il leader della Lega matteo Salvini – Se dall’opposizione insulti e critiche sono ovvie, da chi dovrebbe essere alleato no. La cosa che mi sono impegnato a non ascoltare più, ma di cui anche oggi i giornali sono pieni, sono le critiche, le bugie e gli insulti di qualcuno che dovrebbe essere mio alleato: non li ascolto e vado avanti. La mia parola è una e questo governo va avanti cinque anni, basta che la smettano di chiacchierare. Mi dicono “tiri fuori le palle”? Ricevo buste con proiettili per il mio impegno contro la mafia. I reati sono scesi del 15%, da ministro rispondo alle polemiche con i fatti. A chi mi attacca dico tappatevi la bocca, lavorate e smettete di minacciare il prossimo. È l’ultimo avviso». Intanto anche a Torino, Bologna, Roma sono apparse altre scritte sui muri contenenti minacce di morte nei confronti del ministro dell’Interno. Resta comunque altissima la tensione nel governo, in particolare intorno alla questione del sottosegretario Armando Siri, sulla cui permanenza al governo si terrà un Consiglio dei ministri mercoledì. «Io dico a Salvini: è bello fare il forte con i deboli, ma questo è il momento del coraggio», ha affermato Luigi Di Maio riferendosi al caso Siri. Nel caso in cui si arrivasse ad una spaccatura in Cdm su Siri – annuncia Di Maio – il M5S non chiederà la crisi, e auspica che nemmeno la Lega non lo faccia. «Con la corruzione però non ci si tappa la bocca. Terrò fede a valori M5s costi quel che costi», ha ribadito. 
Alitalia
Il ministro Di Maio ha parlato anche di Alitalia, la cui definizione dovrebbe essere agli sgoccioli ormai da tempo. Il vicepremier sarebbe soddisfatto con un salvataggio senza la partecipazione di Atlantia: «Se riusciamo a chiuderla con Fs, il Mef, Delta e un altro soggetto che non sia concessionario autostradale, bene, sono contento». Ma non chiude del tutto: «Però nessuno scambio con Genova e le autostrade». Lo scontro Lega-5 Stelle si vede anche in Rai: l’ad Salini loda Fabio Fazio, il presidente Foa (con Salvini) lo attacca.