Samira, trovate ossa nel giardino del marito
TORINO Il caso di Samira Sbiaa potrebbe essere a una svolta: ieri pomeriggio a Settimo Torinese nell’abitazione del marito, Salvatore Caruso, sono state ritrovate delle ossa, forse umane. Le ricerche della donna, 32enne di origine marocchina, di cui non si hanno notizie da 17 anni, erano ripartite lunedì in via Petrarca 12. Nell’abitazione dove viveva con l’uomo che non aveva mai denunciato la scomparsa della moglie e che oggi risulta indagato per omicidio dalla procura di Ivrea.
Grazie al georadar i carabinieri di Chivasso e del nucleo investigativo con l’aiuto delle unità cinofile arrivate da Bologna, dopo una prima giornata di pulizie, hanno rintracciato la zona del giardino dove erano sepolte delle ossa. Sono state trovate a poco più di un metro sottoterra: vicino c’erano anche vecchi piatti e una scarpa da donna. Oggi il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che si è recato sul posto, darà l’incarico per effettuare l’esame del dna sui resti. «Sono stati ritrovati alcuni frammenti di ossa ma, in questo momento, non possiamo dire con certezza se si tratti di ossa umane – ha detto il procuratore – C’è un pezzo che pare di sterno, un osso che può far pensare che sia umano ma gli accertamenti sono in corso. Ci sono anche altri resti che sicuramente sono di animali». Il procuratore ha inoltre invitato alla cautela, finché non saranno le analisi a fare chiarezza. A Settimo Torinese subito dopo il ritrovamento è arrivato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Francesco Rizzo. Si continuerà a scavare anche oggi. Il caso è stato aperto dopo che la famiglia di Samira, dal Marocco, ha lanciato un appello tramite un’associazione di Asti.
CRISTINA PALAZZO
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