Sicurezza
2:18 pm, 14 Aprile 19 calendario

Taser a forze dell’ordine in dotazione da giugno

Di: Redazione Metronews
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La pistola elettrica sarà in dotazione alle forze di polizia da giugno. Lo annuncia il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che alla convention della Lega nel Lazio indossa i panni da ministro dell’Interno e leader politico in campagna elettorale, senza  smussare i toni con gli alleati M5S, a partire dalla sindaca di Roma. E dunque: pene più pesanti per trasformare la lotta alla droga in una guerra contro gli spacciatori e anche ‘meno roba’ in tasca per finire in carcere. Sono queste le proposte  del titolare del Viminale.
Taser.  Un dispositivo “non letale”, che aiuterà le forze dell’ordine a fare meglio il loro lavoro; un’arma rischiosa, dagli effetti non del tutto prevedibili, specie per chi soffre di disturbi cardiaci o è in un particolare stato di alterazione. Il taser o pistola elettrica, che da settembre è stata messa in sperimentazione per alcuni equipaggi di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza di 12 città italiane e che da giugno sarà in dotazione alle forze dell’ordine, ha diviso sin dal suo esordio, datato 1969. E ancora oggi che viene usato in 107 Paesi del mondo e lodato da molti operatori della sicurezza per la sua efficacia dissuasiva, c’è chi – statistiche alla mano – giura sulla sua pericolosità.    I “pro” fanno notare come già di per sé il ricorso al taser sia alternativo a quello dell’arma da fuoco, necessariamente più pericoloso perché letale: l’Axon, azienda produttrice, cita un report – risalente al 2009 – secondo cui il 99,75% dei “sospetti” colpiti con la pistola elettrica non hanno lamentato danni o hanno parlato di danni lievi come abrasioni e lividi. Un’arma “intelligente”, insomma, basata su una piattaforma completamente digitale, che consente di “regolare la scarica, seguire controlli dello stato di salute e fornire dati analitici su come e quando viene utilizzata”.
Onu.    Una posizione, questa, decisamente non condivisa dall’Onu, che ha classificato il taser tra gli “strumenti di tortura” e da organizzazioni come Amnesty International, convinta che, “prima di mettere a disposizione delle forze di polizia questo tipo di armi, andrebbe effettuato uno studio sui rischi per la salute e andrebbe garantita una formazione specifica per gli operatori”. Anche Amnesty chiede conforto ai numeri: negli Usa e in Canada, dal 2001 il numero delle morti “direttamente o indirettamente” correlate al taser sarebbe superiore al migliaio. E nel 90% dei casi, le vittime erano disarmate.

14 Aprile 2019
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