Flat Tax da subito è scontro nel Governo

Il vice premier Matteo Salvini parte all’assedio del ministro dell’Economia Giovanni Tria. «Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita», ha scandito il leader del Carroccio, dopo che il titolare di via XX settembre nei giorni scorsi aveva post-datato il secondo step della flat tax alla manovra di settembre e non al Documento di Economia e Finanza atteso in Cdm martedì, insieme al dl Crescita e alle norme sui risparmiatori truffati, provvedimenti su cui restano criticità, come sullo Sblocca-cantieri. La prudenza del Mef sull’opportunità di inserire i tagli nel Def è dettata dai più che ridotti margini di manovra dei conti italiani, a meno che non si trovino le risorse in corrispondenti rialzi fiscali. Intanto il M5S replica a Salvini: «Flat tax? Certo, noi siamo leali al contratto, la Flat tax è nel contratto. Non abbiamo mai detto di non volerla, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D’altronde è stata la Lega a dire che costa 12 miliardi. Ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega». E aggiungono: «Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega, chi parla di leva obbligatoria è la Lega, chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto». Il premier Conte media: «Martedì portiamo in Consiglio dei ministri il Def. Tutte le questioni le esamineremo lunedì. E delibereremo martedì». meno soft la viceministra grillina dell’Economia Laura Castelli: «Nel Def, come numeri programmatici, la flat tax non troverà posto. Come narrativa, verrà ribadita la necessità del riordino della pressione fiscale».