«Canto il conflitto che ho col successo»

MILANO «Sanremo? Me ne han dette di ogni, ma io non sono così. Ora però basta, sotto col nuovo disco». Smaltite le polemiche del festival, Ultimo torna venerdì con “Colpa delle favole” e un tour già sold out (8 maggio a Milano, 21-25 Roma e 31 Torino), che si chiuderà il 4 luglio all’Olimpico di Roma.
Ultimo, perché è colpa delle favole? 
«Racconto il conflitto tra quel che desideravo e quel che ho raggiunto. La favola, ciò che sogni, quando poi si realizza si scontra con la realtà. E devi prendere il pacchetto completo, giusto così». 
È la metafora del successo? 
«Sì. Lo vivo in maniera conflittuale, certe cose mi pesano, come la mancanza di privacy. E lo metto nei pezzi».
Anche in “Fateme cantà”, un blues romanesco… 
«Parla di come vivo le pressioni. Per esempio fa strano ricevere richieste di foto da parte di gente che non ti conosce nemmeno, ma lo fa per avere un trofeo».
E il nuovo singolo “Rondini al guinzaglio”? 
«È quasi una di richiesta d’aiuto, voglia di evasione dalla quotidianità, dai casini. Non ho in mente dove voler andare, forse neppure esiste». 
Che rapporto ha con la “sua” Roma? 
«Schietto: la maledico e la amo al tempo stesso. Ma quando m’allontano mi manca terribilmente».
Tifoso? 
«Della Roma. Ma dopo la batosta col Napoli meglio non parlare». 
Il tour è già esaurito: che spettacolo sarà? 
«Intimo e basato sulle piccole cose. Una bella scenografia, ma la musica sarà protagonista. Sul palco ho sempre fatto quel che voglio e non cambio. Ho un approccio diretto, di pancia».  
 
DIEGO PERUGINI