caso ruby
7:14 pm, 17 Marzo 19 calendario

Imane Fadil, nessuno può vedere il corpo

Di: Redazione Metronews
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Il pubblico ministero ha ordinato all’obitorio milanese che lo ha in custodia di non mostrare neppure a parenti e amici il corpo di Imane Fadil la 34enne modella di origine marocchina e teste chiave nel processo Ruby morta il 1 marzo per un possibile avvelenamento. “Non farla vedere a nessuno”, è la scritta che si legge sul fascicolo dell’obitorio, apposta da un funzionario del Comune. La disposizione dell’autorità giudiziaria è stata confermata da un addetto della struttura.
Test. E arrivano i primi risultati sui test per i veleni: Imane Fadil sarebbe risultata negativa ai test sui veleni più comuni, in particolare l’arsenico, e sarebbe risultata negativa anche al test per la leptospirosi. È quanto risulta dalle cartelle cliniche ora in mano alla Procura di Milano che indaga per omicidio volontario. Le analisi per appurare al presenza di veleni sono state svolte dal Centro Antiveleni di Niguarda e per la leptospirosi dalla stessa Humanitas. Quando la modella una decina di giorni prima di morire rivelò che temeva di essere stata avvelenata, venne sottoposta ad alcuni test per capire se avesse assunto stupefacenti mal tagliati o altro. Poi ci si rivolsero al Centro di Niguarda per le ricerche dei veleni più comuni, in particolare l’arsenico. Anche in questo caso gli esiti sono stati negativi. Quindi l’invio dei campioni di materiale biologico al Centro Maugeri di Pavia che ha riscontrato la presenza di 4 metalli, tra cui il cobalto, ma in dosi di poco sopra la norma. 
Manca ancora la misura dell’indice di radioattività. Solo l’autopsia e l’analisi dei tessuti dovrebbe accertare se è stata proprio l’esposizione a sostanze radioattive a causare la sua morte. Un’eventuale contaminazione radioattiva è sembrata compatibile con i dati clinici e la grave patologia che aveva aggredito il midollo osseo della giovane.
Il tutto all’interno di un contesto assai giallo, dove oltre alle “cene eleganti” (su cui la vittima aveva ormai detto tutto e scritto un libro le cui bozze sono state sequestrate dagli inquirenti) si è fatto riferimento a presunti sistemi omicidi dei servizi russi nonché a frequentazioni misteriose.

17 Marzo 2019
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