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8:43 pm, 11 Marzo 19 calendario

Nelle scatole nere il mistero dell’incidente

Di: Redazione Metronews
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ROMA Un po’ di luce sulle cause della tragedia aerea in Etiopia nella quale sono morte 157 persone, tra cui otto italiani, potrà venire dall’esame delle due scatole nere del velivolo della Ethiopian Airlines. Sono state recuperate entrambe, ma una risulta parzialmente danneggiata e quindi si dovrà vedere cosa se ne può ricavare. I sospetti di un malfunzionamento del Boeing 737 Max 8 sono dovuti al fatto che il pilota avesse chiesto di rientrare dopo che in seguito al decollo da Addis Abeba aveva registrato una velocità verticale instabile, e al precedente incidente di cinque mesi fa a un aereo dello stesso modello verificatosi in Indonesia, in cui morirono 189 persone su un volo della Lion Air. Il 737 Max 8 ha la particolarità del sensore “Angle of attack” (angolo d’attacco) che corregge il profilo di volo gestendo autonomamente la quota del velivolo. Le associazioni dei piloti hanno lamentato di averne scoperto l’esistenza solo dopo l’incidente indonesiano e di non aver ricevuto una formazione adeguata per affrontare guasti o imprevisti.
«Una tragedia della solidarietà»
In Italia la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla tragedia di domenica. Il fascicolo, coordinato dal procuratore Pignatone, è al momento senza indagati e senza ipotesi di reato. Un esperto italiano, inoltre, parteciperà all’inchiesta sull’incidente. Intanto la Farnesina sta lavorando al rimpatrio delle salme degli otto italiani. «È una tragedia della solidarietà – ha commentato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi – di una bella Italia che pensava al prossimo e all’Africa».
Quel Boeing vola anche in Italia
Il 737 Max 8 finisce nel mirino e il titolo Boeing tracolla a Wall Street come non si vedeva dal 2001: Etiopia, Cina, Indonesia, Isole Cayman, Indonesia e Mongolia hanno deciso di lasciare a terra tutti i velivoli di questo tipo in attesa di chiarimenti e di un consulto con l’aviazione federale Usa e con la ditta produttrice. In Italia il Boeing Max vola con Air Italy – che ne ha tre nella propria flotta, i primi dei 20 che ha ordinato – e con la low cost Flydubai. In una nota, Air Italy (la ex Meridiana) ha assicurato che «tutti gli aeromobili operativi in flotta sono in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e con le procedure operative e direttive del costruttore». Ma l’associazione nazionale piloti ha invitato l’Enac a chiedere alle compagnie italiane che hanno questi aerei a «metterli a terra e fare i controlli necessari». Anche l’Agenzia europea per la sicurezza aerea «sta monitorando la situazione», mentre la Boeing ha avviato una verifica. Il 737 Max è un modello di punta – per i costi contenuti e l’addestramento facile – ed è già stato ordinato da oltre 100 compagnie.
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11 Marzo 2019
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