Roma, la versione Ranieri “Pronti a morire in campo”
CALCIO La nuova Roma di Claudio Ranieri scenderà in campo questa sera (ore 20.30, diretta Sky) contro l’Empoli. Non c’è tempo per le cerimonie: bisogna vincere per restare in corsa per l’Europa che conta. Sir Claudio, come lo chiamano Oltremanica, ha idee chiare che sono state distillate ieri in conferenza stampa: «Ha pagato Di Francesco, adesso i giocatori facciano vedere cosa sanno fare», «Dzeko e Schick per me devono giocare insieme», «mi aggrappo ai tifosi ed alle motivazioni dei giocatori», «gli errori ci stanno, ma bisogna morire in campo», «la squadra deve arare il campo, ogni giocatore deve sprizzare rabbia e determinazione». Insomma, tutto il repertorio del grande motivatore che conosciamo.
Quella di oggi è la settima “prima” volta di Claudio Ranieri in giallorosso: la prima fu da calciatore il 4 novembre 1973 nella sconfitta rimediata dalla Roma di Manlio Scopigno al Ferraris contro il Genoa. Le altre volte a dire il vero non è andata benissimo (4 sconfitte e 2 vittorie). I debutti di Ranieri con la Roma in veste da allenatore risalgono invece tutti alla sua precedente esperienza in giallorosso, consumatisi per un anno, cinque mesi e 22 giorni dal settembre 2009 al febbraio 2011. Allora, il tecnico di San Saba occupò la panchina della Roma per 84 partite, vincendone 47, pareggiandone 16 e perdendone 21, con una media di 1,87 punti a gara. Ranieri oggi schiererà il 4-2-3-1 ma dovrà fare a meno di Pastore, Fazio e Kolarov, Pellegrini, De Rossi, Manolas, Dzeko ed Under. Recuperato invece (almeno) Zaniolo, che però partirà dalla panchina.
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