GOVERNO
10:14 pm, 7 Marzo 19 calendario

Tav, Salvini: “Incrinatura Ma io vado fino in fondo…”

Di: Redazione Metronews
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“Abbiamo speso dei soldi per scavare chilometri di tunnel sotto una montagna. Nessuno mi farà cambiare idea” sulla Tav.Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenendo a ‘Dritto e Rovescio’. “Nessun ministro della Lega firmerà per bloccare i lavori, spero che nelle prossime ore si riparta. Per quello che mi riguarda, si fa”, ha aggiunto Salvini.  “Siamo in due a dire di no, vediamo chi ha la testa più dura. Sono abituato ad andare fino in fondo. Voglio un’Italia che va avanti”, ha poi risposto a chi gli chiedeva cosa succede se Luigi di Maio continua a insistere con il ‘no’ alla Tav.  
“Se i no diventano troppi…”. “C’è un’incrinatura… Non sono per carattere, educazione e rispetto politico uno che e’ disposto a fare il ministro spostandosi di qua e là a secondo della convenienze e dei sondaggi. A meno che i no diventino troppi, conto di continuare a fare il ministro con questa formazione, coi no non si va da nessuna parte”.
Muro contro muro. È ancora stallo sulla Tav, ma il livello di conflitto si alza e il tempo stringe. A certificarlo è il presidente del Consiglio in persona che, però, esclude una crisi di governo, benché anche dopo la sua conferenza le posizioni opposte nella maggioranza continuano a a radicalizzarsi. E lunedì scadono i termini per i bandi del Telt, primo oggetto del contendere. Conte rinvia la decisione sui bandi a lunedì, pur ammettendo che anche in questo caso «c’è lo stallo». Le posizioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini restano distanti, sebbene il confronto «sia leale e franco» ma «non stiamo affatto litigando», assicura Giuseppe Conte. Però non sembra proprio così: dalla riunione dei gruppi parlamentari dei 5 Stelle arriva una posizione oltranzista: il no alla Tav non è più in discussione. Risponde Salvini: «Per me si fa, per quel che mi riguarda. 
Trincea del tuttocontrapposta per Di Maio. La Tav va fermata «definitivamente» e i bandi non devono partire. Anche perché ora, nel momento decisivo, è arrivato pure l’appoggio del capo di governo. Luigi Di Maio rilancia la posizione contraria del Movimento: «I dati dimostrano che avevamo ragione, perché l’analisi costi benefici commissionata dal Mit riguarda sia la Francia che l’Italia, ed è fortemente negativa«.
Conte. Il premier, premettendo di non avere mai espresso posizioni a favore o contro la Tav, non nasconde tutte le sue perplessità sull’opera: «Nessun pregiudizio ideologico, emotivo, o ragioni tattiche, ma ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza di questa opera». Per lui la sintesi politica non è ancora arrivata, ma occorre un confronto fra Italia, Francia e Unione europea. 
Governatori a favore. Nessun dubbio invece dai governatori del nord: Chiamparino è pronto a chiedere il referendum, i leghisti Fontana e Zaia sono sul piede di guerra. E ancor di più lo è il mondo delle aziende. Associazioni datoriali e di categoria insieme sono pronte a una nuova mobilitazione comune a sostegno della realizzazione della Torino-Lione. Le 33 associazioni delle imprese che animano il fronte del sì insieme ai sindacati sono pronte a scendere in campo. E con loro potrebbero esserci i cittadini che hanno già manifestato.

7 Marzo 2019
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