Tv/Il silenzio dell'acqua
3:34 pm, 6 Marzo 19 calendario

Il silenzio dell’acqua, al via la serie crime

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’importante era usare la pistola e Ambra Angiolini lo ha fatto, andando anche al poligono di tiro per imparare. Il resto era un sogno inseguito a lungo.
Come lei racconta: «E’ la mia prima parte da protagonista in una serie. Avevo fatto una piccolissima parte in una fiction con la Gardini ma se la sono dimenticata tutti. Io volevo fare le serie perchè sono una malata di serie! Quando ho ottenuto la parte, e io di cose ne ho fatte nella mia carriera, ero molto felice e  l’ho ottenuta nel modo corretto, facendo la giusta trafila. Ho  lavorato sul pathos, anche se abbiamo deciso di non mostrarlo troppo. Prima di questa serie ho ricevuto un sacco di porte sbattute in faccia. Finalmente, poi, ci sono cascati! All’inizio non erano molto sicuri: sono un personaggio molto pop. Però poi  hanno deciso di buttarsi e io, guardando le prime due puntate, ho visto un’altra donna. Sono davvero orgogliosa di aver insistito così tanto per fare questa serie».
Così la Angiolini presenta “Il silenzio dell’acqua”, (venerdi e domenica in onda su Canale 5), in cui recita al fianco di Giorgio Pasotti. Lei sarà Luisa Ferrari, agente della squadra omicidi di Trieste, mentre Pasotti darà corpo al personaggio del vice questore locale di Castel Marciano.
Entrambi indagheranno sulla scomparsa di una ragazza di 16 anni.
Pasotti riguardo il suo personaggio dice: «L’ho capito. Andrea Baldini è un vice questore di un piccolo paese dove non avviene mai nulla, in una comunità in cui lui è assolutamente vigile e molto vicino. Questa scomparsa sconvolge tutto. Il mio personaggio è un po’ come  un equilibrista che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Le indagini, inoltre, si trasformano anche in un affare familiare. Ho cercato di dare vita a questo personaggio con fermezza. Il tipo di conflitto che vive è del resto facile da comprendere».
Il regista, Pier Belloni, dal canto suo, puntualizza: «Andrea Baldini è costretto a scegliere se essere padre o poliziotto, è molto combattuto”. 
Ma per costruire tutto questo, si è litigato non poco. Lo confessa Belloni:  «Abbiamo litigato molto, non è vero tutto questo buonismo che c’è in giro. Però, sono state litigate positive. Queste litigate fatte in maniera sincera hanno prodotto un buon risultato. La cosa che mi piace di più quando rivedo questa serie è la credibilità dei personaggi. Il regista non è solo quello che muove la macchina da presa. Ho voluto fare un viaggio dentro l’anima dei personaggi. Gli attori hanno regalato qualcosa in più al di sopra della loro professionalità. Questo è il valore aggiunto della serie e di una storia di scomparsa e di ricerca».
SILVIA DI PAOLA

6 Marzo 2019
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