Arrestata per peculato la direttrice generale di Crea

ROMA Aveva “gonfiato” il numero di dipendenti in modo tale da rifiutare la nuova sede dell’ente governativo di cui è direttrice, che avrebbe dovuto essere scelta tra immobili del demanio, ed ha poi avviato trattative nel mercato immobiliare privato. Non solo: Ida Marandola, dg del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (Crea) avrebbe frazionato artificiosamente i contratti per i servizi di trasloco e facchinaggio nella nuova sede, per non superare le soglie oltre le quali è previsto il ricorso a una gara ad evidenza pubblica.
La dg è stata arrestata (ai domiciliari) dalla Guardia di Finanza con le accuse di peculato, falso e abuso d’ufficio. Le fiamme gialle hanno anche disposto il sequestro preventivo di circa 8 milioni di euro. Assieme a lei sono finiti nell’inchiesta altri quattro dirigenti: uno di loro, per i quali sono stati disposti i domiciliari, è attualmente all’estero. Gli altri sono Ginevra Albano, Luigi Amorese  e Speranza De Chiara, per i quali è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini hanno accertato anche la mancata riduzione, imposta dalla legge sulla spending review, del 15% del canone di locazione di due immobili, che avrebbe consentito un risparmio di circa 700.000 euro. Sono poi emersi abusi nella stabilizzazione di alcuni lavoratori precari e nel pagamento di prestazioni professionali affidate a due persone che, in realtà, non avevano svolto alcuna attività lavorativa.
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