Musica/Lazza
8:30 am, 1 Marzo 19 calendario

«Vorrei essere Re Mida e trasformare il rap in oro»

Di: Redazione Metronews
condividi

MILANO «È il giorno più importante della mia vita. E sono molto emozionato». Lo confessa subito, Lazza, di fronte alla platea di giornalisti radunati al Teatro Elfo Puccini della sua Milano per la presentazione del nuovo cd, “Re Mida”.
Ci sono anche i genitori, che da sempre hanno sostenuto i suoi sogni di rapper: «A 13 anni facevo battle di freestyle e papà veniva a prendermi alle tre di notte”, ricorda.
Ora Lazza, di anni ne ha 25 e conta un buon numero di fan, affascinati dal suo stile particolare, che mescola classica e rap: «Ho studiato piano al Conservatorio e l’ho inserito nel mio sound. Sono l’unico in Italia a fare una cosa del genere, è la mia forza. Adoro Chopin, me lo sono persino tatuato. Anche se suonare il piano davanti alla gente mi fa un po’ paura». 
Il disco contiene vari feat., da Fibra a Pequeno, Tedua, Izi e Luchè, con la produzione di 333 Mob. «Ci ho messo un po’ perché volevo fare le cose per bene. Sono cresciuto, umanamente e artisticamente. E ora voglio alzare l’asticella. Le collaborazioni sono nate in modo spontaneo, volute da me e non combinate dalle case discografiche». 
Fra le righe spicca anche una citazione di Giorgio Gaber: «Ma solo perché mi piaceva quella frase. In realtà non conosco molto i cantautori. E nemmeno il rap italiano: guardo all’estero, ai modelli Usa ed europei per non assorbire troppo di quel che si fa qui. E rischiare di copiare qualcuno».
In scaletta pezzi come “Porto Cervo”, “Gucci Ski Mask”, il nuovo singolo “Netflix” e la title-track “Re Mida”: «Un titolo forte e provocatorio, che ribadisce un concetto chiave del rap, l’importanza di essere il numero uno. E, magari, riuscire a trasformare tutto in oro. Nei testi ci sono anche riferimenti materialistici, ma fatti con classe». 
Oggi Lazza presenterà il cd al Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano, domani sarà al Mondadori Bookstore di Torino e lunedì alla Discoteca Laziale di Roma. 
DIEGO PERUGINI

1 Marzo 2019
© RIPRODUZIONE RISERVATA