il caso diciotti
6:08 pm, 17 Febbraio 19 calendario

“Il sì vuol dire no…” Grillo ironico sul voto online

Di: Redazione Metronews
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A ridosso del giorno clou sul caso Diciotti il M5S sceglie di consultare la propria base: saranno i militanti pentastellati a decidere se i M5S martedì dovranno esprimersi con un sì o un no all’autorizzazione a procedere contro l’alleato di governo. I big del Movimento si sono già espressi pubblicamente contro l’autorizzazione, rivendicando la scelta collegiale di tutto l’esecutivo nella vicenda della nave Diciotti, ma i malumori interni hanno indotto i vertici pentastellati a ricorrere alla base. La consultazione on line sull piattaforma Rousseau si dovrebbe svolgere domani. Un passaggio delicato, in quanto al di là delle frizioni interne tra M5s e Lega su diversi temi – come la Tav, la scelta del successore di Boeri alla guida dell’Inps, l’autonomia di Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna e il ruolo che spetterà al Parlamento – la solidità del governo potrebbe subire uno scossone proprio dal voto della Giunta, anche se Salvini si dice “tranquillissimo”.
La formulazione della domanda. A far discutere è la formulazione del quesito: in pratica, votando sì non si concede l’autorizzazione, mentre votando no la si concede. La domanda è infatti: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?”.  Se la risposta è sì, si nega l’autorizzazione a procedere. Se la risposta è No, invece,  si concede l’autorizzazione a procedere. Una formulazione sulla  quale scherza persino Beppe Grillo: “Se voti Sì vuol dire No. Se voti No vuol dire Sì. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!”, ha detto il cofondatore M5S ironizzando sulla votazione on line dei M5S sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti. Grillo cita dal romanzo “Comma 22” dell’americano Joseph Heller il noto paradosso della regola per cui “chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo”. E fa riferimento al mito greco di Procuste, brigante che stirava le sue vittime su un letto a mo’ d’incudine e tagliava le parti del corpo sporgenti.
Il M5S di Torino. Schierato per concedere l’autorizzazione a procedere è il gruppo consiliare del M5S di Torino: “Non è corretto e non è accettabile che un ministro, o comunque un politico, possa sottrarsi a quelle forme di controllo e di responsabilita’ dei propri comportamenti, anche quando è nell’esercizio delle sue funzioni. Se questo dovesse avvenire sarebbe una minaccia per il concetto stesso di democrazia”, scrive su Fb il gruppo in vista della decisione degli iscritti alla piattaforma Rousseau.  
Salvini. “Se domani arriva un barcone nelle nostre coste non sbarca. Se domani arriva una Ong non sbarca, perché in Italia non arrivano più né gli scafisti né le Ong”, avverte intanto  il Ministro Salvini da La Maddalena. “Che il M5S faccia quello che vuole. Votano no, votano si, votano forse, va sempre bene. E’ chiaro che chiunque sta leggendo le carte si rende conto che la lotta agli scafisti e all’immigrazione clandestina è fatta per il bene degli italiani e la sicurezza degli italiani”, ha concluso.

17 Febbraio 2019
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