Teatro musicale
7:01 am, 8 Febbraio 19 calendario
3 minuti di lettura lettura

Minghetti: «Così porto i bambini alla scuola dell’Opera»

Di: Sergio Rizza
condividi

MILANOBarbara Minghetti, 54 anni, milanese, è personalità notevolissima del teatro d’opera. Direttrice artistica di Macerata Opera, curatrice di “Verdi Off” al Regio di Parma, è anche responsabile della programmazione del Sociale di Como e dell’Aslico, che nel 2019 compie 70 anni e che, col suo concorso per ruoli, ha rivelato stelle come Bergonzi o Pertusi. Ma è anche ideatrice di un format di torrenziale successo, capace, da un quarto di secolo in qua, di avvicinare al teatro musicale, ogni anno, oltre centomila fra neonati, studenti delle elementari, delle medie o del liceo: è Opera Education. Ora, con un “adattamento” donizettiano, la piattaforma torna. Da lunedì 11 febbraio a Como, per Opera Domani  (6-13 anni), parte “L’Elisir d’amore. Una fabbrica di idee”, regia del “deb” Manuel Renga. La formula? Gli esperti Aslico (il curatore del progetto didattico è il grande musicologo Carlo Delfrati) formano gli insegnanti, che preparano gli studenti in classe; questi, poi, partecipano attivamente all’opera cantando in platea.

Barbara Minghetti, qual è l’età più fertile per il vostro progetto?

«L’età forse più “bella” è quella dei bambini più piccoli, fino alle elementari, per l’entusiasmo e la partecipazione.  La scommessa più grande sono i ragazzi del liceo: alle superiori non c’è nemmeno musica…interagire con loro è più difficile. Sta a noi fare uno spettacolo che attiri la loro attenzione»

Il vostro pubblico sarà quello dei teatri di domani?

«A noi, per la verità, interessa soprattutto far fare ai bambini un percorso con un senso. Con la “Carmen” dell’anno scorso  abbiamo lavorato sulla violenza sulle donne, con l’”Elisir” il tema è la fabbrica, lo sfruttamento minorile…Imparano le tematiche della vita attuale attraverso quella cosa stupenda e accattivante che è l’Opera. Poi, certo, si spera che siano anche il pubblico di domani».

Avete riscontri?

«Non abbiamo numeri. Ma sappiamo di tantissimi casi di entusiasmo che dura, di giovani che ci dicono di essersi veramente innamorati dell’opera. E’ una realtà che constatiamo continuamente».

Quanto è grave che alle superiori non si faccia musica? Che si studi il Tasso senza nemmeno sospettare l’esistenza di un Monteverdi?

«È un grossissimo “buco”. Noi facciamo solo una piccola parte di quanto sarebbe necessario».

Come si crea il nuovo pubblico? Come si evita che i teatri siano frequentati solo da persone anziane o turisti?

«Il pubblico si “crea” con un’abitudine che nasce dalla scuola e passa attraverso la famiglia. Questa cosa è molto diffusa in Germania, per esempio. In Italia purtroppo molto meno».

Un sogno nel cassetto di Barbara Minghetti?

«Il nostro format, con la sua formula “partecipativa”, è ormai un prodotto di esportazione: nostri spettacoli sono in Spagna, Francia, Germania, Oman. Il sogno è raggiungere tutte le scuole di tutte le Regioni italiane, mettendo a loro disposizione il materiale didattico che abbiamo elaborato con un quarto di secolo di know-how». SERGIO RIZZA

L’Elisir arriva a maggio agli Arcimboldi
L’Elisir per la fascia 6-13 anni, dopo il debutto lunedì a Como, arriverà, dopo un tour per molte città d’Italia, anche a Milano, agli Arcimboldi, dal 21 al 24 maggio, sia con recite scolastiche che con recite aperte a tutto il pubblico. Opera Education prevede “riduzioni” di opere (sempre “partecipative”) per ogni fascia d’età, e perfino per le mamme incinte. Info su www.operaeducation.org.

8 Febbraio 2019 ( modificato il 1 Dicembre 2021 | 1:58 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo