«Montalbano non è cambiato ciò che cambia è il mondo»
ROMA Vent’anni, un commissario che sembra non invecchiare e una sicilianità esportabile, se si pensa alle migliaia di visualizzazioni che ha su Google Vigata. E allora che altro si può dire se non “bentornato” al commissario Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri ed energizzato dall’interpretazione doc di Luca Zingaretti?
Un “bentornato” lo dà anche lui, Zingaretti stesso, alla presentazione dei nuovi episodi, 11 e 18 febbraio su Raiuno: «È bello vedere che dopo 20 anni stiamo ancora qui; anche se non amo le celebrazioni voglio sottolineare che non abbiamo mai abbassato la guardia e che ad ogni episodio abbiamo lavorato come se si trattasse di film veri e propri».
Se gli si chiede dello sguardo all’attualita e ai migranti che compaiono nel film, replica: «Io sono un attore che recita battute, quindi anche sui migranti: dico ciò che scrive Camilleri, e trovo assurdo che si polemizzi sul fatto che la Rai sia in fibrillazione per questo, cosa del tutto non vera». Argomento archiviato.
Zingaretti torna invece su come Montalbano sia cambiato in questi 20 anni.
«Ha conservato tutto degli inizi e Camilleri come tutti i grandi scrittori sa che quando un personaggio seriale è amato deve cambiare poco. Noi ci illudiamo di cambiare, ma le persone cambiano ben poco. Io sono come ero a 18 anni nell’essenza e così è per Montalbano, ciò che cambia è il mondo» .
SILVIA DI PAOLA
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