Autostrade
8:45 pm, 30 Gennaio 19 calendario

«Relazioni false su cinque viadotti»

Di: Redazione Metronews
condividi

GENOVA Prende spunto dall’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, ma segue un filone diverso, l’indagine della Procura di Genova che ha portato ieri a una decina di nuovi indagati tra le fila di Aspi e Spea. L’indagine, secondo quanto confermato da fonti investigative, riguarda altri cinque viadotti che presenterebbero criticità. L’accusa ipotizzata è di falso in procedimento connesso ai controlli sulle 5 strutture. Secondo la Procura gli indagati avrebbero modificato, «edulcorandole», le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Al vaglio degli inquirenti, oltre il “Sei Luci” di Genova, i viadotti “Gargassa” e “Pecetti” (A26), il “Moro” (A14), il “Paolillo” (A16) e il “Sarno” (A30). Secondo l’accusa, le certificazioni rilasciate sullo stato dei viadotti non sarebbero corrispondenti alle loro effettive condizioni.
Nuove perquisizioni
La circostanza era emersa negli interrogatori dei testimoni durante le indagini della Procura di Genova sul crollo di ponte Morandi. Ieri le nuove perquisizioni della Guardia di Finanza di Genova anche negli uffici Aspi e Utsa, l’Ufficio tecnico sicurezza autostrade. Una settimana fa erano state perquisite le sedi a Genova, Milano e Firenze. Gli inquirenti cercano di far luce su alcune criticità emerse dai resoconti dei testimoni sentiti dal 14 agosto scorso ad oggi.
La replica di Aspi
Secca la replica di Aspi: «Non esiste alcun rischio per la sicurezza in merito ai 5 viadotti, su un totale di 1.943, gestiti da Autostrade per l’Italia, che sarebbero considerati pericolosi secondo quanto riportato sulla stampa». La società precisa che già a dicembre ha inviato al ministero dei Trasporti «un report sui viadotti con il dettaglio degli interventi manutentivi già realizzati o in corso».
METRO

30 Gennaio 2019
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo