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9:15 pm, 24 Gennaio 19 calendario

La promessa di Piatek «Milan, ti porto in Champions»

Di: Redazione Metronews
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CALCIO Agosto dello scorso anno. Sull’onda dell’euforia degli arrivi di Higuain e Caldara, il Milan era ragionevolmente convinto di poter battere il Genoa all’esordio a San Siro. Ma l’attesa rossonera, prima che la tragedia del ponte Morandi rinviasse tutto a fine ottobre, venne resa inquieta da un Genoa-Lecce di Coppa Italia: 4 gol di Piatek. E chi sarà mai costui? Dalla pronuncia del nome, Piontek, e dal nome a lui più gradito per essere chiamato, Kris, le scoperte sul conto del nuovo bomber polacco non sono ancora finite. I tifosi rossoneri non devono più attendere Milan-Genoa per vederlo, ma avranno con lui appuntamenti frequenti e ravvicinate: “E’ una mia grandissima gioia giocare qui per il Milan e farò del mio meglio per segnare con questi colori”, le parole del 23enne polacco in conferenza. “Farò di tutto per portare il Milan in Champions”.
Le prime sono state di Ivan Gazidis. Chiare, di visione, a scolpire una linea di un Milan passato da un centravanti 31enne in prestito oneroso ad un 23enne di proprietà: “Dobbiamo costruire un sogno – le parole del ceo rossonero – che deve avere un piano. Dobbiamo ricostruire una squadra a lungo termine. Serve grande disciplina, non prenderemo solo giocatori giovani, ma anche di esperienza. Dobbiamo rispettare quello che ci viene imposto dalla Uefa. Piatek rientra nei nostri parametri, è il tipo di giocatore che vogliamo nella squadra. Abbiamo già tanti giovani in squadra. Vogliamo andare in Champions”. L’ad milanista ha parlato anche di stadio (“Stiamo ancora valutando le alternative. La nostra proprietà è molto forte e quindi possiamo fare cose molto eccitanti. Possiamo rinnovare San Siro o costruire un nuovo impianto. Non lo sappiamo ancora cosa faremo, stiamo collaborando con l’Inter. Sono ottimista che potremo fare ottime cose”) e di Uefa: “Ero presente quando è stato creato il Fair Play Finanziario che non aveva l’obiettivo di punire le squadre, ma di aiutarle a tornare su un percorso più sostenibile. Rispetto ad otto anni fa, le perdite dei club sono diminuite, anche grazie al FFP. Noi vogliamo rispettarlo, ma ci deve essere un percorso per club come il nostro che vuole tornare in alto. Questo club deve costruire delle solide basi su cui costruire il nostro futuro”.
Mercato rossonero chiuso? Quella di Leonardo, sul tema, dopo Paquetà e dopo Piatek, non è stata una chiusura: “Sono stati fatti due acquisti importanti, non solo per il presente, ma anche il futuro. Ora dobbiamo capire se potremo fare altro, ma già con Piatek e Paquetà la rosa è competitiva”. La smorfia di Leo, alle domande su Higuain, è stata abbastanza eloquente: “Non c’è più…”, lasciando la sensazione di non voler parlare di cose sgradevoli. Su una cosa, il direttore brasiliano è stato netto: il numero 9 non è più un feticcio scaramantico ma una sorta di trofeo, di obiettivo da centrare per il futuro: “Lui ha chiesto il 9 ma pensiamo che in questo momento il 9 debba essere conquistato, è un numero abbastanza importante e gli abbiamo fatto scegliere il 19. C’è comunque il 9 dentro”.
Al tavolo della sala conferenze di Milanello, che domani ospiterà Rino Gattuso alla vigilia di Milan-Napoli, era presente Paolo Maldini: “La squadra è in linea con gli obiettivi, siamo quarti e abbiamo la possibilità di raggiungere la Champions. In rosa abbiamo tanti giocatori, vedremo a fine mercato quanti saremo. L’allenatore sta gestendo bene la situazione, così come la società. I malumori ci sono in una squadra, è normale, ma quando il tecnico lavora bene e la società è forte non ci sono problemi. Fin dal primo giorno abbiamo detto ai giocatori che al Milan resta chi ha voglia di restare”. Un particolare curioso: Piatek è nato nel luglio 1995, mentre nel settembre 1995, pochi mesi dopo, Paolo Maldini giocava tutti i 90 minuti nel primo turno di Coppa Uefa 1995-96, Zaglebie Lubino-Milan 1-4, proprio contro la squadra che avrebbe poi fatto crescere il giovane Krzyzstof.
MAURO SUMA/LAPRESSE

24 Gennaio 2019
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