«Lavorare con Chico è un gran regalo»
ROMA «“Caro Chico” nasce dal mio primo viaggio in Brasile; un viaggio che doveva essere vacanza, ma che è diventato studio e approfondimento dello sfaccettato universo della musica brasiliana. Mi sono concentrata sulla musica di Buarque che racconta la cultura e la musica brasiliana, dalla tradizione alla modernità».
Così Susanna Stivali introduce “Caro Chico”, dedicato a Chico Buarque, che la cantante presenterà giovedì alle 21 al Parco della Musica.
Cosa ha significato per lei collaborare e cantare una delle canzoni con Buarque?
«È stato un regalo e un traguardo importantissimo. Ho avuto la fortuna di duettare con lui in italiano, proprio in “Morena dagl’occhi d’acqua”. Chico ama e conosce perfettamente la lingua italiana e abbiamo limato insieme un paio di punti del testo. Era lui il maestro: ha replicato con un “Sono solo un maestro asciuga-sillabe!”»
Qual è la cosa più importante che le è rimasta di lui, artisticamente e umanamente?
«Umanamente è una persona “piena di grazia”, non saprei come meglio descriverla. Dal punto di vista artistico è stato stupefacente come abbia apprezzato e si sia incuriosito su come i suoi brani potessero essere restituiti partendo da un linguaggio apparentemente lontano da lui come quello del jazz».
Quali sono i punti in comune fra la nostra cultura e quella brasiliana?
«Per entrambi la musica rappresenta un luogo di scambio e un collante fondamentale per il tessuto sociale e la cultura. Credo però che in Brasile siano stati maggiormente in grado di far sopravvivere nel linguaggio dell’MPB contemporanea, alcuni aspetti legati alla tradizione musicale e linguistica, sviluppandoli in direzioni nuove».
STEFANO MILIONI
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