Brexit
9:38 pm, 19 Dicembre 18 calendario

In Inghilterra solo con i soldi

Di: Redazione Metronews
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Gran Bretagna  A 100 giorni dalla Brexit, in programma per il 29 marzo del 2019, il governo di Londra ha presentato il suo libro bianco sull’immigrazione, in cui delinea il sistema che intende introdurre per regolare e ridurre l’immigrazione dopo il divorzio dall’Ue. «Sarà un sistema di immigrazione unico, basato sulle competenze che le persone possono portare e non sul loro Paese di origine», ha spiegato il ministro dell’Interno, Sajid Javid, sottolineando che questo sistema porrà fine alla libera circolazione dei cittadini europei nel Regno Unito. Tutti «avranno bisogno di un’autorizzazione prima di poter venire», ha scandito il ministro, rivolgendo però un messaggio specifico ai tre milioni di europei già residenti oltre-Manica: «Vogliamo che restiate e proteggeremo i vostri diritti».
Per le nuove regole i lavoratori poco qualificati potranno chiedere solo visti brevi, fino a un anno; i lavoratori altamente qualificati che intendono trasferirsi nel Regno Unito dovranno avere un salario garantito di 30 mila sterline e in quel caso potranno chiedere visti da cinque anni; i visitatori provenienti dall’Ue non avranno bisogno di visti.
Javid ha riferito poi che intende riportare l’immigrazione a un livello «percorribile». Stando a quanto ha annunciato «non ci sarà un tetto massimo» per il numero di lavoratori qualificati che potranno entrare, come non ci sarà un tetto per il numero di «studenti internazionali». 
L’applicazione del nuovo sistema dovrebbe cominciare, per fasi, a partire dal 2021. L’accordo con la Ue dovrà essere ratificato dal Parlamento a gennaio. Ma l’approvazione è tutt’altro che scontata, e tanto Londra quanto Bruxelles si stanno preparando all’eventualità del no deal. La Gran Bretagna ha addirittura un piano per l’uso dei militari e la creazione di magazzini straordinari, mentre la Commissione Ue ha annunciato di avere adottato misure nei settori di servizi finanziari, trasporti aerei e dogane, per attenuare le conseguenze del no-deal.
«Stupid woman», è bufera su Corbyn
Bufera sul leader laburista Jeremy Corbyn, accusato  di aver dato della «stupida donna» alla premier, Theresa May, al termine di un botta e risposta alla camera dei Comuni. Un video col presunto labiale è stato postato su Twitter, e su Corbyn sono piovute accuse di sessismo. Lui tramite un portavoce, ha negato di aver insultato May e ha sostenuto di aver detto «stupide persone», riferendosi nel loro insieme a chi tenta di «minimizzare» la crisi sulla Brexit.

19 Dicembre 2018
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