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8:19 pm, 13 Dicembre 18 calendario

Corsa contro il tempo per chiudere l’accordo

Di: Redazione Metronews
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ROMA Trattative ad oltranza tra governo italiano e Commissione Ue per arrivare ad un accordo sulla manovra. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha fatto sapere che resterà a Bruxelles in pianta stabile per cercare di chiudere un’intesa. Ieri ha incontrato Dombrovskis e Moscovici. Quest’ultimo ha precisato le dichiarazioni di sconfessione che aveva fatto in mattinata. «Abbiamo la volontà di arrivare a una soluzione comune e condivisa per evitare la procedura d’infrazione – ha detto il commissario Ue – sono stato frainteso: ho detto che bisogna fare degli sforzi, ma nel senso del dialogo e della discussione, non ho parlato di cifre. Non ho voluto parlare di uno sforzo di bilancio aggiuntivo, non parlo mai di cifre. Quando ho detto che non ci siamo ancora volevo dire che non abbiamo ancora concluso la discussione».

«La sostanza non cambia»

La trattativa sulla manovra «va avanti ma non cambia la sostanza – ha precisato il vicepremier Luigi Di Maio – gli aggiustamenti presentati a Bruxelles dal premier Conte permettono però di evitare la procedura d’infrazione e di abbassare lo spread. Cambiano i decimali, ma non la sostanza: le misure fondamentali restano tutte». Ma sui social monta la protesta contro Lega e M5S per le «promesse tradite». Mentre a Bruxelles si cerca la quadra, a Roma si profila un esame “lampo” della manovra in commissione Bilancio al Senato. Il governo punta infatti a correggere i saldi di bilancio, con la riduzione del rapporto deficit/Pil, alla luce dell’esito del negoziato con la Ue, direttamente nel passaggio in Aula a Palazzo Madama.

Valanga di emendamenti

Le modifiche più rilevanti arriveranno quindi direttamente nel corso dell’esame in Assemblea. Il governo ha tempo fino a mercoledì 19 per arrivare ad un accordo con la Ue e inviare a Bruxelles il nuovo Documento programmatico di bilancio. C’è però da superare lo scoglio dei 4.000 emendamenti presentati dai gruppi in commissione. Il M5S ha depositato 200 proposte (tra queste mancano sia il taglio alle pensioni d’oro che le risorse per gli orfani di femminicidio, mentre viene riscritta la norma sugli indennizzi per i risparmiatori truffati dalle banche). Altri 200 emendamenti sono della Lega, un migliaio del Pd e 444 di Fdi. L’esame in commissione prenderà il via da oggi. I decreti che disciplinano “quota 100” per le pensioni e il reddito di cittadinanza potrebbero invece vedere la luce tra Natale e Capodanno.

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13 Dicembre 2018
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