terrorismo
10:59 pm, 13 Dicembre 18 calendario

Chekatt viene ucciso in uno scontro a fuoco

Di: Redazione Metronews
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FRANCIA Il terrorista 29enne Cherif Chekatt è stato ucciso ieri sera, durante un’operazione delle forze speciali, a Strasburgo, la stessa città dove martedì aveva fatto strage ai mercatini natalizi. Più di 700 uomini erano stati mobilitati, e si era sparsa la notizia che fosse uscito dalla Francia, recandosi forse in Germania, Invece era ancora a Neudorf, il quartiere della città alsaziana dove già era stato identificato dopo l’attentato e dove era riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine dopo un altro conflitto a fuoco. Stavolta non è stato fortunato, e nonostante sia stato descritto come molto abile con le armi, è stato sopraffatto dagli agenti francesi. Fermato in strada perché ritenuto sospetto, aveva con sé una pistola e un coltello. Sarebbe stato lui ad aprire il fuoco per primo. La città che per giorni è stata blindata e terrorizzata ha tirato un sospiro di sollievo, e come segno del cessato allarme il ministro dell’Interno Castaner ha annunciato che da oggi stesso il sindaco di Strasburgo Roland Ries riaprirà i mercatini natalizi.

«È irreversibile»
Nell’attentato di martedì sera l’uomo ha ucciso tre persone e ne ha ferite in modo grave 13, tra cui il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi, colpito alla testa. Stando alle poche informazioni che trapelano dall’ospedale, Antonio resta in coma. Il proiettile che lo ha raggiunto è andato a conficcarsi nella parte posteriore del cranio tra nuca e spina dorsale e non consente l’intervento chirurgico.

All’ospedale ci sono i genitori del cronista, papà Domenico, dipendente delle Fs, mamma Annamaria, catechista della parrocchia Cristo Re di Trento dove è stata celebrata una veglia, la sorella Federica, la fidanzata Luana Moresco e i genitori di quest’ultima che hanno raggiunto Strasburgo nel tardo pomeriggio di mercoledì. Per la sorte di Antonio Megalizzi saranno cruciali le prossime ore. «È in condizioni irreversibili», ha riferito l’eurodeputato Mario Borghezio..

«Per i fratelli in Siria»
Intanto emergono nuovi dettagli. Nell’appartamento di Chekatt sarebbe stato trovato uno scritto inneggiante alla jihad e il killer avrebbe confidato al tassista che lo ha accompagnato sotto minaccia dopo l’attentato di «aver agito per vendicare i fratelli morti in Siria». L’autista del taxi sarebbe stato lasciato andare solo dopo essersi dichiarato «musulmano praticante e rispettoso della preghiera».

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13 Dicembre 2018
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