terrorismo
8:33 pm, 12 Dicembre 18 calendario

Caccia a Cherif L’italiano ferito è in coma

Di: Redazione Metronews
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FRANCIA È in coma e lotta tra la vita e la morte il giornalista radiofonico italiano Antonio Megalizzi. Il 28enne, originario di Reggio Calabria e trentino di adozione, è stato colpito alla testa da un proiettile nell’attentato al mercato di Natale di Strasburgo. Il proiettile è finito in una posizione gravissima, tra nuca e spina dorsale, convincendo i medici a rinviare per precauzione ogni operazione. Al capezzale del giornalista c’è la fidanzata Luana. Antonio Megalizzi era a Strasburgo per seguire la sessione plenaria del Parlamento europeo per conto di Europhonica, un’emittente che fa parte del pool delle radio universitarie. Intanto il giorno dopo l’attacco prosegue la caccia all’uomo che, urlando «Allah Akbar», ha sparato facendo tre morti e ferendo 12 persone (a quanto si è appreso usando anche un coltello). Sono oltre 750 gli agenti che danno la caccia a Cherif Chekatt, il delinquente comune 29enne che martedì sera si è trasformato in un terrorista e ha ucciso un turista thailandese, un padre di famiglia francese che lavorava a Strasburgo e un membro della comunità turca. Tra i 12 feriti, 6 sono gravissimi.

Fermati i famigliari

Ma finora dello sparatore fuggitivo, nonostante sia stato a sua volta ferito durante il raid, nessuna traccia: c’è chi dice che potrebbe già aver varcato il confine con la Germania. Intanto sono stati fermati e interrogati il padre, la madre e i due fratelli, uno dei quali apparterrebbe alla comunità salafita locale. La Francia, che si scopre nuovamente nel mirino e impreparata, ha innalzato l’allerta terrorismo. Chekatt risiedeva nel quartiere di Koenigshoffen e non frequentava la moschea. Al dolore si unisce lo sconcerto sul perchè nonostante la sua pesante storia di delinquenza alle spalle (condannato per 27 reati, ricercato per rapina e tentato omicidio), nonostante fosse segnalato con la “S” di pericolo pubblico perchè radicalizzato, sia stato in grado di armarsi e colpire a pochi passi dal Parlamento europeo.

Sfuggito ai controlli

Chekatt era stato detenuto in Germania per poco più di un anno prima di essere espulso in Francia. E durante un suo soggiorno in un carcere francese, tra il 2013 e il 2015, era stato segnalato per la radicalizzazione religiosa e il proselitismo. Per questo, dopo la scarcerazione, veniva seguito «in modo piuttosto attento», come ha riferito il vice ministro dell’Interno, Laurent Nunez. Per la polizia e i servizi di sicurezza francesi, Cherif era stato classificato come «profilo ibrido».

Allerta in Italia

Intanto, anche se sono stati esclusi legami tra l’attentato di Strasburgo e l’Italia, nel corso di una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo convocata al Viminale è stato deciso di «implementare al massimo i controlli preventivi in chiave antiterrorismo» in vista delle festività natalizie.

METRO

12 Dicembre 2018
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