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8:39 pm, 11 Dicembre 18 calendario

Faccia a faccia con la Ue per scoprire le carte

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ore cruciali per il governo intento a trovare un accordo con l’Unione Europea sulla manovra. È fissato per oggi pomeriggio l’incontro tra il premier Conte e il presidente della Commissione europea Juncker. Prima Conte salirà al Colle per un pranzo con il presidente Mattarella per un confronto sui temi del Consiglio Ue in programma domani e venerdì. Ma l’argomento sarà anche il faccia a faccia con Juncker. Il Quirinale auspica che si giunga a una soluzione, con passi positivi da entrambi i fronti, nell’interesse del Paese e della sua economia. Ne va non solo dei conti pubblici – si ribadisce dal Colle – ma soprattutto del lavoro e della vita di milioni di cittadini e imprese, che hanno bisogno di fiducia e stabilità.
«La politica deve decidere»
Sulla manovra la soluzione tecnica sembra essere pronta, ma «spetterà alla politica decidere su come muoversi», ha precisato il ministro dell’Economia Tria. Lega e M5S attendono le mosse del presidente del Consiglio, intanto la partita va avanti tra sospetti e tatticismi. La Lega non escluderebbe di scendere sotto il 2,2% del rapporto deficit/Pil. «Possiamo fare le misure che abbiamo in mente anche scendendo intorno al 2%», la linea che avrebbe sposato Giorgetti dopo il lavoro che il Mef ha portato avanti sulle valutazioni riguardo le pensioni (quota 100 per tre anni) e il reddito di cittadinanza. Ma il sospetto dei leghisti è che sia il M5S a voler alzare l’asticella provocando una reazione di Bruxelles.
Evitare il muro contro muro
Il totem del 2,4% è stato abbattuto ma la decisione da prendere è su quanto aprire alle richieste della Commissiome. Il ragionamento di chi vorrebbe evitare il muro contro muro con Bruxelles è che si può comunque andare avanti con le misure promesse senza andare allo scontro. La rimodulazione delle due misure cardine del contratto di governo avrebbe portato ad ulteriori risparmi, da qui l’idea di utilizzare quelle risorse per abbassare il deficit. La deadline per il negoziato è fissata per il 19 dicembre, ma Juncker si aspetta da subito delle novità sostanziali. L’invito di Bruxelles è quello di scendere fino all’1,9%. Nella trattativa ha fatto capolino ora anche il “fattore Macron”. «Mi aspetto che la Commissione accenda un faro sulla Francia perchè se la regola del deficit-Pil vale per l’Italia varrà anche per Macron», ha sottolineato Di Maio.
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11 Dicembre 2018
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