Rapporto Censis
11:59 am, 7 Dicembre 18 calendario

L’Itala sta passando dal rancore alla cattiveria

Di: Redazione Metronews
condividi

L’Italia è passata da “rancorosa” nel 2017 a “cattiva” nel 2018. Un’Italia peggiorata, perché cattiveria equivale ad attitudine o comunque essere pronti a offendere e fare del male. E in un quadro di sfiorire della ripresa economica il capro espiatorio dei nostri guai sociali è presto trovato: l’immigrato. Perche’ spesso arriva senza rispettare le regole, perché fa salire il tasso di criminalità, perché crea problemi agli italiani in quanto assorbe buona parte del nostro sistema di welfare e quindi finisce con il diventare un peso. E’ l’analisi del Censis nel suo 52^ Rapporto sulla situazione sociale del Paese.  Che vede un’Italia affidarsi al sovranismo psichico, al “sovrano autoritario” a cui chiedere stabilità.
Pessimisti.  Il 44,5% degli italiani è pessimista sul futuro del Paese, contro il 18,8% che si dichiara ottimista. Negli ultimi 5 anni la capacità di spesa delle famiglie ha mostrato un progresso e nel 2018 gli ottimisti si attestano al 42,2%, circa 12 punti in più rispetto al 2013; risalgono però i pessimisti dal 23,2% del 2016 al 26,8% del 2018. Lo studio del Censis mostra inoltre come il 69% dei cittadini italiani esprime il timore di rimanere senza un’occupazione contro una media europea del 44%. 
Social. Boom degli smartphone ma la cultura digitale arranca. Nel 2017 gli italiani hanno speso 23,7 miliardi per cellulari, servizi di telefonia e traffico dati e in un decennio hanno triplicato la spesa per telefoni (+221,6%), nonostante i consumi complessivi delle famiglie non siano tornati ai livelli pre-crisi. Oggi – spiega il Censis – il 78,4% utilizza internet, il 72,5% i social network e il 73,8% gli smartphone con connessioni mobili. Nei giovani le percentuali salgono al 90,2%, all’85,1% e all’86,3%. Eppure secondo il Censis il 33,3% degli italiani ha basse competenze e il 3,3% le ha nulle; il dato sale al 47,9% e al 6,9% nel caso dei 64-74enni. “Una bassa o inesistente capacità di relazionarsi con gli strumenti digitali – sottolinea il Censis – rappresenta un problema sia nell’immediato sia nel lungo periodo, soprattutto se si pensa alla sempre maggiore digitalizzazione dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e ai servizi commerciali sempre più digital first”. Secondo il Censis, si assiste in questi anni alla “celebrazione digitale dell’io”: la metà della popolazione è convinta che chiunque possa diventare famoso e un terzo ritiene che la popolarità sui social network sia un ingrediente fondamentale per poter essere una celebrità. Infine, il 41,8% crede di poter trovare su internet le risposte a tutte le domande: il dato sale al 52,3% tra i giovani. 
Sicurezza.  Il 63% degli italiani vede in modo negativo l’immigrazione da Paesi non comunitari (contro una media Ue del 52%) e il 45% anche da quelli comunitari (rispetto al 29% medio). I più ostili verso gli extracomunitari sono gli italiani più fragili: il 71% di chi ha più di 55 anni e il 78% dei disoccupati, mentre il dato scende al 23% tra gli imprenditori. Il 58% degli italiani pensa che gli immigrati sottraggano posti di lavoro ai nostri connazionali, il 63% che rappresentano un peso per il nostro sistema di welfare e solo il 37% sottolinea il loro impatto favorevole sull’economia. Per il 75% l’immigrazione aumenta il rischio di criminalità. Cosa attendersi per il futuro? Il 59,3% degli italiani è convinto che tra dieci anni nel nostro Paese non ci sarà un buon livello di integrazione tra etnie e culture diverse.

7 Dicembre 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo