MAFIA
9:25 pm, 4 Dicembre 18 calendario

Demolita la Cupola 2.0 Preso l’erede di Riina

Di: Redazione Metronews
condividi

Palermo  Duro colpo alla nuova mafia che si riorganizza intorno alla vecchia guardia. «Con l’operazione Cupola 2.0 – che ha portato all’arresto di 46 persone – si è documentata e cristallizzata la ricostituzione della nuova commissione provinciale di Palermo di Cosa nostra sancendo che gli equilibri si sono spostati da Corleone al capoluogo siciliano», ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Antonio Di Stasio. «I carabinieri hanno intercettato, dentro un’autovettura, una conversazione nella quale un soggetto raccontava a un suo sodale la sua avvenuta partecipazione a una riunione di altissimo livello, a cui avevano preso parte tutti i capomandamento della provincia di Palermo – dice il procuratore Francesco Lo Voi – Dalla riunione era emersa l’esigenza di riprendere alcune regole di cosa nostra, che erano sopite o perse per strada». Top secret il luogo del vertice, nel quale – per gli inquirenti – è stato nominato il “Padrino” successore di Riina, l’80enne Settimo Mineo, ritenuto capo mandamento di Pagliarelli, un gioielliere che era già finito sotto accusa da Giovanni Falcone e aveva subito un attentato di mafia in cui era stato ucciso il fratello. Egli avrebbepresieduto il primo summit dopo 25 anni, che doveva segnare la rinascita dell’organizzazione.
«Si è fatta una bella cosa, con bella gente, gente seria», si dice nell’intercettazione. Le microspie intercettano un boss che spiega come Mineo avesse preso la parola per pretendere il rispetto delle regole. Spiega l’intercettato che in base alle regole, cristallizzate dicono gli inquirenti, in una «cosa scritta», «nessuno è autorizzato a poter parlare dentro la casa degli altri: c’è un referente», altrimenti chi lo fa «lo prendiamo e lo mettiamo fuori subito». Il capomandamento viola le regole? «Si assume le conseguenze totali». Lo “zu Settimo” viene ascoltato con rispetto e referenza, guai a sbagliare. Ma dopo il dominio di Riina (morto un anno fa), torna la collegialità della Cupola, come un tempo, prima dei corleonesi: «Siamo tutte persone perbene, tutti saggi, non ce ne deve essere timore quando si deve fare qualcosa, giusto?». Viene spiegato chiaramente che il consesso aveva il fine di riorganizzare l’operato delle varie articolazioni dell’associazione mafiosa e le modalità di relazione tra mandamenti, un incontro formale finalizzato a costituire un organo centrale con funzioni di direzione sulle attività criminali di rilievo intermandamentale, avente capacità di dirimere i contrasti tra i componenti delle varie articolazioni, potestà sanzionatoria, nonché l’autorità per scegliere i vertici delle famiglie mafiose.

4 Dicembre 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo