MAFIA
2:28 pm, 4 Dicembre 18 calendario

Colpo a Cosa Nostra Preso l’erede di Totò Riina

Di: Redazione Metronews
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Individuata la nuova Commissione provinciale di Cosa nostra e arrestato il nuovo capo. Ben 46 i fermi di indiziato di delitto disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo ed eseguiti dai carabinieri del comando provinciale per associazione di tipo mafioso, estorsioni, fittizia intestazione di beni, porto abusivo di armi, danneggiamento a mezzo incendio e concorso esterno. Le indagini hanni permesso di cogliere in presa diretta la fase di riorganizzazione all’interno di Cosa nostra, di documentare la ricostituzione della Commissione provinciale di Palermo e di trarre in arresto il nuovo capo della commissione, Settimo Mineo, capo mandamento di Paglarelli. 
Capo. All’alba è scattata l’operazione che ha portato al fermo di 46 fra boss e gregari, tra cui il nuovo capo della commissione provinciale, l’ottantenne Settimo Mineo, capo del mandamento di Pagliarelli. Mineo sarebbe stato eletto successore di Totò Riina il 29 maggio scorso. In quell’occasione la Cupola di Cosa nostra era tornata a riunirsi per la prima volta dal 1993, per scegliere i nuovi vertici e riorganizzare le attività di traffico di droga e scommesse online. Mineo, ufficialmente gioielliere con negozio in centro, è il più anziano fra i boss della mafia siciliana. Stimato da Riina, nel 1982 Mineo era scampato a un agguato in cui morì il fratello Giuseppe, dopo che un altro fratello, Antonino, era stato assassinato sei prima prima. Nel 1984, al giudice Falcone che lo interrogava dopo l’arresto, lo “zio Settimo” rispose: “Non so di che parla, cado dalle nuvole”. Fu poi condannato a 5 anni al maxi-processo e, riarrestato nel 2006, era tornato libero dopo una condanna a 11 anni. I fermati per ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni consumate e tentate, con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa Cosa nostra, fittizia intestazione di beni aggravata, porto abusivo di armi comuni da sparo, danneggiamento a mezzo incendio, concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta del risultato di quattro distinti procedimenti penali. 
Cosa Nostra.   Le indagini, coordinate da un pool di magistrati composto dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Maurizio Agnello, Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli, hanno consentito di cogliere in presa diretta la fase di riorganizzazione in atto all’interno di Cosa Nostra e di documentare la ricostituzione della nuova commissione provinciale di Palermo, che per anni non si era più riunita, segno che si era tornati alla gestione unitaria di un tempo. 

4 Dicembre 2018
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