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8:08 pm, 2 Dicembre 18 calendario

Manovra, correzioni ancora in alto mare

Di: Redazione Metronews
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ROMA Arrivano le prime proposte di modifica alla manovra di governo, ma ancora nulla di fatto per le misure cardine, ovvero reddito di cittadinanza e pensioni, interventi su cui è incentrata la trattativa con Bruxelles e su cui si sta consumando il braccio di ferro tra M5S e Lega. L’esecutivo ha presentato in commissione Bilancio della Camera un pacchetto di oltre 50 emendamenti: si va dal raddoppio (dal 20 al 40%) della deducibilità ai fini Irpef e Ires dell’Imu sui capannoni industriali al potenziamento degli organici dei centri per l’impiego. Arriva anche una norma contro chi fa il furbo per accedere alla nuova flat tax al 15% riconosciuta alle partite Iva con ricavi o compensi fino a 65 mila euro: tra i soggetti esclusi dall’imposta sostitutiva rientrano anche «le persone fisiche nei casi in cui l’attività sia esercitata prevalentemente» nei confronti di datori di lavoro con i quali il soggetto ancora lavora o ha lavorato nei due anni d’imposta precedenti. Lo stop alla flat tax è previsto anche se i rapporti di lavoro erano o sono intrattenuti nei confronti di soggetti «direttamente o indirettamente riconducibili» al vecchio datore di lavoro.
Slitta taglio a pensioni d’oro
Prorogate le concessioni del Superenalotto e del Bingo. Così come sono destinate nuove risorse al taglio delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie e sono previste agevolazioni a favore delle piccole farmacie. In arrivo più fondi per la sicurezza urbana e per la ricerca. Nel primo pacchetto di emendamenti depositato dall’esecutivo non c’è invece traccia delle modifiche attese sulla famiglia e il taglio delle pensioni d’oro. Il governo potrebbe presentare una seconda tranche di proposte ma, almeno per le pensioni, è probabile che alla fine si decida di rinviare tutta l’operazione, compresa quota 100 per il superamento della riforma Fornero, al Senato. Così come ha lasciato capire il presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi, che ha chiarito che alla Camera non c’è più tempo per intervenire.
Ancora braccio di ferro
Non è escluso, tuttavia, che alcuni ritocchi possano ancora arrivare a Montecitorio, magari nel passaggio in Aula, e questo potrebbe essere oggetto di un nuovo vertice politico che dovrebbe svolgersi lunedì. Il governo è impegnato in un duro braccio di ferro con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione e, nonostante i toni più distesi e le aperture, l’Unione europea ora vuole vedere un impegno concreto da parte italiana per andare incontro alle richieste avanzate, ovvero uno sforzo per portare l’asticella del deficit/Pil intorno al 2%. Molto dipenderà quindi dalla rimodulazione delle due misure cardine, ovvero reddito di cittadinanza e quota 100, di cui ancora non c’è traccia in manovra.
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2 Dicembre 2018
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