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10:07 am, 1 Dicembre 18 calendario

Morto Bush, il presidente che chiuse la Guerra Fredda

Di: Redazione Metronews
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George H.W. Bush, quarantunesimo presidente degli Stati Uniti, è morto a Houston, in Texas, all’eta di 94 anni. Se ne è andato sette mesi dopo l’inseparabile moglie Barbara e due anni dopo la bruciante umiliazione del figlio Jeb da parte di Donald Trump, alle primarie repubblicane per la corsa alla Casa Bianca.    Nato a Milton, nel Massachusetts, il 12 giugno 1924, figlio di un ricco banchiere di Wall Street e senatore del Connecticut, a 18 anni era il più giovane pilota dell’aviazione americana. Il 2 settembre del 1944 il suo areo fu colpito dalla contraerea giapponese ma riuscì a portare a termine la sua missione sganciando bombe prima di lanciarsi in mare con il paracadute. Dopo la guerra sposò Barbara, sua moglie per 73 anni, ad oggi il matrimonio più lungo della storia presidenziale Usa. Insieme, nel 1949, si trasferirono in Texas per investire nel petrolio. Hanno avuto 6 figli: George W., Jeb, Neil, Doro, Marvin e Robin, quest’ultima morta da bambina di leucemia. Prima di entrare in politica è diventato miliardario.
Cia. E’ stato deputato dal 1966 al 1970. Richard Nixon lo nominò ambasciatore all’Onu nel 1971 e poi, nel pieno dello scandalo del Watergate, gli offrì la direzione del partito repubblicano. Fu primo ambasciatore Usa in Cina, nel 1974, diventando l’anno successivo capo della Cia. E’ stato vice di Ronald Reagan per 8 anni. Nel 1992 non riuscì ad aggiudicarsi il secondo mandato, sconfitto da Bill Clinton, e si ritirò dalla politica attiva.
Golfo. Il picco di popolarità, George H.W. Bush lo raggiunse con la vittoriosa prima Guerra del Golfo quando venne liberato il Kuwait dall’invasione irachena. Era il più vecchio presidente vivente. Un uomo sobrio ma con il vezzo dei calzini sgargianti e spiritosi. Ne aveva di tutti tipi, perfino un paio con la faccia di Bill Clinton.
Guerra fredda.  Due mandati da vicepresidente al fianco di Ronald Reagan e un solo mandato presidenziale, i 12 anni di Bush Senior alla Casa Bianca furono quelli che segnarono la fine del lungo conflitto a distanza con l’Unione sovietica.    Il primo passo fu l’avvio, deciso da Reagan, delle trattative con l’Urss per la limitazione degli arsenali nucleari, lo Start che fu firmato da Bush e Gorbaciov il 31 luglio 1991 e seguito dallo Start II (che limitava i missili a testata multipla) firmato da Bush in chiusura di mandato, il 3 gennaio 1993.  La caduta del Muro fu la materializzazione della fine della contrapposizione dei blocchi.    Nel vertice di Malta del 3 dicembre 1989 Mikhail Gorbaciov e George H. W. Bush dichiararono la fine della Guerra Fredda.    Il presidente americano si trovò a gestire la transizione del mondo verso uno scenario completamente nuovo. In modo violento, come la cacciata e l’uccisione di Nicolae Ceausescu in Romania nel dicembre 1989, o democratico come l’elezione di Lech Walesa alla presidenza della Polonia che nel dicembre 1990 si insediò al posto del generale Wojciech Jaruzelski il Blocco dell’Est si sgretolò.    Nel 1991, il giorno di Natale, l’atto finale: la bandiera rossa dell’Urss fu ammainata e sostituita dal tricolore di una Russia ora alla guida di una Confederazione degli Stati Indipendenti.

1 Dicembre 2018
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