Donnellan rende pulp il Vendicatore di Middleton
TORINO Un pulp del ’600 che sembra scritto oggi grazie alla regia di Declan Donnellan, uno dei più grandi registi europei, che ha impresso a “La tragedia del vendicatore” di Thomas Middleton, autore coevo di Shakespeare, di sedici anni più giovane, un ritmo teatrale moderno.
Da stasera a domenica, alle Fonderie Limone di Moncalieri debutta questo spettacolo, una nuova produzione del Piccolo di Milano, con un cast di 14 attori, da Fausto Cabra a Raffaele Esposito, da Pia Lanciotti a Massimiliano Speziani, che danno alla messinscena grande coralità.
Un capolavoro dell’orrore e della crudeltà che è sempre, dall’inizio alla fine, generoso di assassinii, incesti, intrighi ed efferatezze: un affresco seicentesco che si avvicina spietatamente all’oggi, a conferma che “la storia ama ripetersi”.
Scritto nei primi anni del regno di Giacomo I, dominati da corruzione e malaffare, questo testo contrappone la moralità del clan puritano e calvinista del Vendicatore alla corte italiana, cattolica, lussuriosa e dissoluta.
Un’opera che gronda sangue, dunque, e che Donnellan rilegge sotto una luce contemporanea, ossessionata dal sesso, dalla celebrità, dalla posizione sociale e dal denaro (Info: teatrostabiletorino.it).
ANTONIO GARBISA
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