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1:14 pm, 12 Novembre 18 calendario

Istat: “Le tasse aumentano per imprese fino a 10 dipendenti”

Di: Redazione Metronews
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Nel complesso i provvedimenti sulla tassazione delle imprese in manovra “generano una riduzione del debito di imposta Ires per il 7% delle imprese, mentre per più di un terzo tale debito risulta in aumento. L’aggravio medio di imposta è pari al 2,1%: l’introduzione della mini-Ires (-1,7%) non compensa gli effetti dell’abrogazione dell’Ace (+2,3%) e della mancata proroga del maxi-ammortamento (+1,5%)”. E’ la stima fornita dall’Istat nel corso dell’audizione sulla legge di bilancio in Parlamento.     “L’effetto complessivo è legato alla maggiore selettività della mini-Ires rispetto all’Ace e al maxi-ammortamento. Il beneficio dovuto alla detassazione prevista dalla mini-Ires riguarderebbe, infatti, una platea più ristretta di imprese. Tuttavia, rispetto al numero di beneficiari potenziali la quota di imprese totalmente incapienti risulterebbe estremamente contenuta (1,8 punti percentuali)”, sottolinea ancora l’Istat evidenziando che “l’aggravio fiscale, rispetto alla normativa vigente, è maggiore tra le imprese fino a 10 dipendenti”.
Pil.  Per conseguire l’obiettivo di crescita del Pil all’1,2% nel 2018 previsto dalla Nota di aggiornamento al Def “in termini meccanici, sarebbe necessaria una variazione congiunturale del Pil pari al +0,4% nel quarto trimestre dell’anno in corso”, è la stima fornita dal presidente facente funzioni dell’Istat, Maurizio Franzini. 
Upb. “Le grandezze della finanza pubblica programmate dal Governo appaiono soggette a rischi (indebolimento del quadro macroeconomico e impatto dell’evoluzione recente dei tassi di interesse) e incertezze (l’efficacia delle misure di razionalizzazione della spesa, i tempi di attuazione delle norme sul reddito di cittadinanza e sulla riforma del sistema pensionistico, l’effettiva realizzazione dei valori programmatici della spesa per investimenti)”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro, nel corso dell’audizione sulla legge di bilancio di fronte alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. Non solo.  La manovra “peggiora il disavanzo pubblico, sia rispetto al deficit tendenziale sia, per il biennio 2019-2020, rispetto al risultato atteso per il 2018, che verrebbe nuovamente raggiunto solo nel 2021”.  “La riduzione del disavanzo nel 2020 e nel 2021 si otterrebbe peraltro unicamente grazie al mantenimento di una quota di clausole di salvaguardia su Iva e accise, pari rispettivamente allo 0,7 (13,7 miliardi) e allo 0,8 per cento (15,6 miliardi) del Pil, ha osservato Pisauro sottolineando che nelle valutazioni più recenti dell’Upb, “che incorporano la manovra al suo valore facciale, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche si posizionerebbe nel 2019 al 2,6% del Pil”.

12 Novembre 2018
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