Trump
9:58 pm, 7 Novembre 18 calendario

Trump anatra zoppa ma canta vittoria

Di: Redazione Metronews
condividi

Usa  Il presidente Donald Trump (che per prima cosa ha licenziato il ministro della Giustizia Sessions) è “un’anatra zoppa” dopo l’elezione di medio termine, con i democratici che hanno riconquistato la Camera mentre il Senato è rimasto repubblicano, rafforzandosi. Motivo per cui tutti hanno cantato vittoria. Ma la spaccatura – oltre a mostrare un Paese polarizzato – è destinata ad incidere sull’agenda politica dei prossimi due anni, con tutti i riflettori già puntati sulle presidenziali del 2020. Trump non potrà lasciarsi alle spalle l’indagine sul Russiagate, e le sue misure – specialmente le riforme di politica interna – rischiano di naufragare alla Camera:  l’Obamacare potrebbe essere salva e i finanziamenti per il muro al confine con il Messico venire meno, e anche i Dreamers, i giovani migranti portati negli Usa da piccoli da genitori clandestini dovrebbero mantener e le tutele. Con il Senato però Trump ha l’ultima parola sull’impeachment, controlla le nomine più importanti, e gestisce la politica internazionale, commercio e dazi inclusi. 
La situazione di “anatra zoppa” comunque non è una rarità in America, e molti mandati sono stati condizionati da questo nella seconda parte. E ciononostante i presidenti (l’ultimo Obama) sono stati rieletti. Anzi hanno potuto accentuare il tono politico dei loro provvedimenti. Nella storia Usa, prima di Trump sono state anatre zoppe Dwight Eisenhower, Ronald Regan, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama. In alcuni casi l’opposizione al presidente ha conquistato ampiamente entrambi i rami del Congresso. Clinton ad esempio dovette dire addio alla sua riforma sanitaria.
Da dove nasce “anatra zoppa”
“Anatra zoppa”, dall’inglese “lame duck”, l’espressione usata per definire qualcuno il cui esercizio dei poteri è limitato, nasce nel ‘700 nella Borsa di Londra, ed è stata più tardi prestata alla politica. Nel suo significato originale, indicava i broker che non riuscivano a pagare i propri debiti. Comparve nel 1761 in una lettera inviata dallo scrittore inglese Horace Walpole all’amico Sir Horace Mann. Il 14 gennaio 1863 avvenne il passaggio alla politica, quando l’espressione con l’attuale significato comparve nel registro ufficiale del Congresso Usa.

7 Novembre 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo