Agnelli: «Ho parlato con CR7 e sono sereno»

CALCIO «Cambia prima di essere costretto a farlo», ha detto ieri Agnelli all’assemblea degli azionisti della Juventus riferendosi all’addio a Marotta. «Puntiamo a crescere ancora, ovvio». Ovvero ai mercati di States, Cina e sud-est asiatico, oltre che alle vittorie sul campo. Senza farsi scalfire dalle polemiche seguite all’ultima puntata di Report: «Il nostro Security Manager D’Angelo non ha fatto entrare “striscioni-canaglia” nel derby 2013: lo dice una sentenza della Corte federale di appello». Rispettare i verdetti, quindi: «A chi dice che non lo abbiamo fatto perché riteniamo di avere vinto 36 scudetti, rispondo che siamo andati in B. A casa mia, però, espongo quello che più mi piace». E il presunto stupro di Ronaldo? «Gli ho parlato faccia a faccia: il modo in cui ha risposto mi ha rasserenato». Zero dubbi, nemmeno su un futuro stadio: «Quello attuale non si può ampliare e Torino resta pur sempre Torino. Fatico a immaginare 80.000 persone contro una squadra di seconda fascia».
DOMENICO LATAGLIATA